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Cade e resta bloccato a 2.400 metri di altezza: alpinista 19enne di Roma salvato in extremis

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Monte Peralba

Bloccato tra le Alpi Carniche, in mezzo alla natura selvaggia e a 2.400 metri di altezza. Se l’è vista brutto il giovane alpinista, originario di Roma, che nella notte tra il 9 e il 10 giugno è rimasto bloccato sulla Cima del Monte Peralba. Grazie all’intervento degli Alpini della stazione di Sappada e dei Vigili del Fuoco di Santo Stefano di Cadore, in provincia di Udine, il 19enne che si era avventurato sui monti è stato tratto in salvo e recuperato rimanendo illeso.

Cos’è successo al giovane alpinista di Roma

Zaino in spalla, per il 19enne era tutto pronto per vivere un’esperienza a contatto con la natura per almeno cinque giorni di viaggio, stando al programma di viaggio. Una parte di quest’avventura, però, il giovane l’ha vissuta in extremis, tentando di sopravvivere. Il tutto è iniziato quando il ragazzo, verso le 23 circa del 9 giugno si è avviato lungo la via ferrata Sartor, che percorre il fianco a est del monte Peralba. Durante il tragitto però, forse prendendo una strada sbagliata e scendendo la parte a ovest, l’alpinista si è accorto di essere rimasto bloccato fuori dal sentiero, a distanza di 300 metri da sotto la cima.

Spaesato dalla mancanza di indicazioni e affidandosi al GPS, il segnale ha condotto lo scalatore in un territorio completamente fuori traccia, finendo su un sentiero molto ripido e cadendo in basso. Il ragazzo ha così chiamato i soccorsi nella notte tra il 9 e il 10 giugno, guidando i Vigili del Fuoco di Santo Stefano che si sono recati dalle Sorgenti del Piave fino all’inizio del tratto ripido che risale la parete Ovest del Monte Peralba. Sopraggiunte sul posto anche due squadre di soccorritori della stazione di Sappada del Soccorso Alpino, vigili e soccorritori hanno risalito a piedi e in notturna il lato Ovest del Monte, mettendosi alla ricerca dell’alpinista.

Salvato grazie alla torcia frontale, tratto in salvo l’alpinista

Il salvataggio ha richiesto ai soccorritori di dividersi in due squadre da quattro persone, che si sono dovute completamente affidare alle coordinate approssimative del ragazzo, senza sapere bene dove potesse trovarsi.

È stata la prontezza di un vigile del fuoco a far luce sull’esatta posizione: scorgendo la torcia frontale del giovane in Val Visdende, è stato possibile risalire nella direzione giusta a Ovest del Peralba. I soccorritori si sono quindi calati muniti di corda per 60 metri fino al punto in cui si trovava l’alpinista, raggiunto alle ore 1.50 dai soccorritori. Dopo averlo soccorso, soccorritori e alpinista hanno cominciato dal sentiero la discesa lungo la parte Ovest, ripida e rischiosa. L’operazione si è conclusa verso le 4 del mattino, senza feriti o danni, se non al programma di viaggio dell’alpinista, che aveva previsto un finale diverso per la sua avventura.

Tutto è bene quel che finisce bene, ma nelle ultime settimane, sono diversi i casi di alpinisti e appassionati della montagna che si improvvisano su sentieri ripidi o che hanno richiesto il soccorso ad alta quota. L’ultimo caso, risale a qualche ora fa, quando sul Gran Sasso ha perso la vita l’alpinista romano Davide Destriere.

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