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Aprilia Civica, due mozioni su consulte e definizione agevolata

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MOZIONI: CONSULTE E DEFINIZIONE AGEVOLATA

Aprilia Civica, in virtù del rapporto simbiotico con il territorio e della tutela del
tessuto sociale cittadino, all’interno dei lavori del Consiglio comunale di ieri aveva
portato in discussione, quale contributo amministrativo, due mozioni. La prima
relativa alla istituzione delle consulte cittadine e la seconda relativa al Regolamento
per la definizione agevolata delle entrate.
Con la prima mozione, in nome della partecipazione attiva al governo del territorio, si
voleva mettere in piedi quel meccanismo virtuoso denominato “Consulta”. Uno
strumento di confronto continuo con tutte le realtà cittadine che permette di
accompagnare al meglio il lavoro di tutti i settori amministrativi, aumentare la
condivisione e garantire trasparenza.
Con la seconda mozione, l’intento di Aprilia Civica, ero quello di estendere gli effetti
della cosiddetta pace fiscale recependo il provvedimento del governo meloni.
L’iniziativa è rivolta alle famiglie ed alle aziende e prevede la possibilità di estinguere
i debiti iscritti a ruolo, contenuti negli atti di riscossione del comune, versando le
somme dovute senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora. Il regolamento
tra le altre cose disciplinerà la definizione agevolata delle pendenze relative ai tributi
locali nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 ed il 30 giugno 2022. Il cittadino-
debitore si avvale quindi dell'abbattimento delle somme richieste a titolo di sanzioni
e interessi, anche di mora, delle sanzioni civili e delle somme aggiuntive.
La maggioranza del sindaco Principi, dopo aver accolto favorevolmente sulla stampa
la definizione agevolata, ha pensato bene di fare marcia indietro durante il Consiglio
Comunale. Un atteggiamento particolare, per non dire strano, quello della compagine
di governo che quando si tratta di fare passerella mediatica si mette in prima fila e poi
quando si tratta di lavorare per gli interessi dei cittadini si volta dall’altra parte. Era
già successo alcuni mesi fa, quando il centrodestra non votò la definizione agevolata
relativamente alle liti pendenti in materia di tributi locali. Provvedimento che
l’amministrazione comunale uscente portò in aula sulla scorta di quanto previsto dalla
Legge di Bilancio 2023.

Ci viene da pensare che le mozioni, in barba al concetto stesso di democrazia, siano
state bocciate solo perché frutto del lavoro delle forze di opposizione. Vogliamo
sottolineare che la propaganda fine a se stessa oltre a non avere senso questa volta va
contro gli interessi dei cittadini visto che l’istituzione delle consulte, ad esempio, era
contenuta anche nel programma elettorale del centrodestra. Consigliamo alla
maggioranza di lasciare da parte la logica delle bandierine e all’esecutivo di mettersi
al più presto a lavorare. Rispettare il mandato ricevuto dai cittadini e le prerogative
della minoranza è doveroso.

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