Roma dice basta ai “dehors”. La decisione è arrivata con una delibera del sindaco Roberto Gualtieri, che mette la parola “fine” alle famose pedane esterne dei locali di ristorazione romani. Inopportuno tenere quell’iniziativa in piedi oggi, considerato come fu un aiuto dell’ex premier Giuseppe Conte a bar e ristoranti per restare aperti durante la pandemia di Covid-19 e aggirare le regole che vietavano la ristorazione in luoghi chiusi.
Roma chiude ai dehors per la Capitale
La situazione d’insofferenza verso i dehors, si percepiva da mesi. In tanti quartieri, infatti, tali strutture esterne avevano portato disagi nei vari quartieri, andando occupare preziosi posti d’auto di quelle zone. Tra le zone più penalizzate da questo fenomeno, per esempio, l’area di Prati, dove i già pochi posti d’auto disponibili vennero ulteriormente ridotti con la presenza delle pedane legate alle attività di ristorazione.
Il Campidoglio segue i comitati cittadini
Numerose sono state le proteste sui dehors, che oltre a comportare una riduzione dei posti d’auto, complicavano anche le azioni per lasciare in sosta le automobili dei singoli cittadini. Sulla questione, partendo da Prati e passando per Monteverde o l’Eur, tanti comitati civici avevano già esposto al Comune di Roma Capitale di superare il DDL di Giuseppe Conte, al fine di riportare una vivibilità nei quartieri. Una proposta che, almeno ora, il Campidoglio ha accettato, cosciente dell’insoddisfazione cittadina verso l’Amministrazione comunale per la storia della Nuova ZTL.
Un nuovo regolamento per il suolo pubblico di Roma
Per riparare agli errori del Governo Conte e la gestione comunale della sindaca Virginia Raggi, è stato necessario ripensare il regolamento per il suolo pubblico. Virtualmente, oggi la città verrà divisa in tre macro-aree, con zone che, forti di una pedonalizzazione già esistente (Trastevere o Campo de’ Fiori) vedranno una dimensione più commerciale e turistica all’interno della Città Eterna.