L’omicidio di Michelle Causo, all’interno del quartiere di Primavalle, potrebbe creare una situazione incandescente all’interno della zona. Sul piano dell’ordine pubblico, si teme una nuova escalation di violenze tra due particolari comitive che vivono l’area del Bronx. Da una parte quelle legate alla figura della vittima di questo atroce delitto, dall’altra gli ipotetici amici del presunto killer, che comunque viene descritto come una “persona solitaria” e già problematica all’interno della zona.
Il presunto killer cacciato dal Bronx di Primavalle
La morte di Michelle Causo ha già emesso un primo verdetto. Oltre alla morte della ragazza, è arrivato anche quello dove vige la “legge della strada”. In tal senso, la comitiva – di cui era componente la giovane 17enne – ha messo al bando dal Bronx il presunto killer. Esplicito il messaggio che gli è stato diretto: “Se torni qui, sei un uomo morto”. Nessuno ha perdonato la morte di Michelle, promettendo una “giustizia fai da te” in caso s’incontri il minorenne per le vie del quartiere.
Un giovane problematico all’interno del Bronx
In quella che potrebbe rivelarsi il tassello per aprire una guerra tra bande nel Bronx di Primavalle, il presunto assassino già prima dell’omicidio non godeva di rispetto e stima. Lo scorso anno i rapporti tra il trapper e la comitiva di Michelle Causo s’incrinò, con il ragazzo che venne accusato di hackerato il cellulare di una ragazza per sottrarle delle foto nuda. Una situazione che portò alle classiche “mani in faccia” tra i due gruppi nella zona, con lo stesso presunto assassino che minacciava di “hackerare i telefoni” anche degli altri giovani presenti in quel punto del quartiere.
La rissa per un atto di bullismo verso un ragazzo del Bronx
Altro episodio che portò a incrociare le mani tra le due comitive, anche un atto di bullismo verso un ragazzo del Bronx. Gli “amici” del presunto assassino presero di mira un minorenne di quella zona, con la comitiva di Michelle Causo che in quell’occasione entrò in sua difesa e picchiò il gruppo rivale nel quartiere. Alla rissa prese parte anche il fratello della 17enne, con la sua comitiva che spesso si trovò a difendere giovani e ragazze prese di mira dal presunto assassino e i suoi sodali.