Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota elaborata da Valore Donna, riguardo il tragico incidente di ieri avvenuto a Latina su via Pontina.
Guidava sotto l’effetto di oppiacei e altre sostanze il 27enne che ieri sulla Pontina ha ucciso un uomo di Aprilia e messo in serio pericolo la vita di suo figlio, mentre era ubriaco oltre ogni limite consentito dalla legge l’indiano che, anche senza patente, qualche giorno fa ha ucciso un uomo a borgo Faiti.
“Mentre in Italia ancora si perde tempo a discutere su una legge assolutamente necessaria da Nord a Sud ancora tantissime, troppe, persone innocenti continuano a morire sulle strade”. Valentina Pappacena, Presidente dell’Associazione Valore Donna, torna a parlare del reato di omicidio stradale che da anni la vede impegnata, in prima linea, insieme ad altre associazioni dei familiari delle vittime di incidenti stradali. “Quasi ogni giorno – spiega Valentina Pappacena – leggiamo di soggetti pericolosi al volante che, in stato di alterazione, distruggono la vita di famiglie intere. La legge sull’omicidio stradale non può più attendere ed ogni ulteriore perdita di tempo è un’irresponsabilità intollerabile. Sono anni – afferma ancora il Presidente di Valore Donna – che pare che questa legge debba arrivare da un momento all’altro poi invece alcuni partiti politici fanno ostruzionismo giocando sulla pelle degli altri.
Ora attendiamo che il Parlamento vari questa legge non più rinviabile”.
Ma il comportamento nocivo di individui che si mettono alla guida in condizioni non idonee non è l’unico punto da cui partire.
“Le amministrazioni dovrebbero fare di più per rendere sicure le strade. Nel Lazio sono anni che si parla della messa in sicurezze delle infrastrutture e della realizzazione della Roma – Latina, ma purtroppo le nostre strade sono ormai praticamente senza manutenzione. E poi – conclude Valentina Pappacena – c’è bisogno di lavorare sui giovani. Bisogna organizzare campagne di sensibilizzazione già dalle elementari per formare cittadini consapevoli che guidare una macchina, una moto o un motorino non è un gioco. La mia associazione – aggiunge la Pappacena – lavorerà in questo senso in accordo con le scuole per insegnare già ai più piccoli il rispetto per la vita”.