Femminicidio a Roma, uccisa e gettata vicino ai secchi della spazzatura. Lo hanno arrestato al termine di un lungo interrogatorio, al termine del quale non ha potuto sottrarsi alle sue responsabilità. Lui ha 17 anni appena, la stessa età di Michelle Maria Causo, la ragazzina uccisa nel primo pomeriggio di ieri, 28 giugno, in un appartamento a Primavalle, in via Giuseppe Benedetto Dusmet, al civico numero 25.
Lì il 17enne, di nazionalità italiana ma originario dello Sry Lanka, vive con la madre. E lì, probabilmente a seguito di una lite di cui non si conoscono i motivi, ha ucciso a coltellate la ragazzina. Poi, non sapendo cosa fare del corpo, l’ha messo in un sacco della spazzatura ed è sceso dalle scale del condomino, lasciando però tracce di sangue che colavano dal sacco.
Le indagini
E tracce sono state trovate anche nell’androne della palazzina, viste anche dai condomini che hanno notato quel ragazzino mettere il sacco in un carrello e spingerlo fino ai secchioni di via Stefano Borgia, all’altezza del civico 22. Sono stati loro a tempestare di chiamate il NUE 112 e a far intervenire la polizia. È bastato poco, poi, per fare l’atroce scoperta. Nel carrello della spesa c’era il sacco che nascondeva il corpo della ragazzina, a cui erano state inflitte numerose coltellate. Le tracce di sangue lasciavano una scia inequivocabile dai cassonetti fino all’abitazione del 17enne.
E stamattina all’alba è arrivata la notizia dell’arresto, per il quale adesso si attende la convalida del magistrato, che arriverà a breve. Non si sa se il ragazzo sia stato in preda a un raptus o se covasse del rancore nei confronti della giovane. E quali fossero i reali rapporti tra i due.
Chi era la vittima
Michelle Maria Causo, classe 2006, abitava nel quartiere ed era una studentessa del liceo psicopedagogico Vittorio Gassman, istituto che si trova a poca distanza dal luogo in cui è stato trovato il cadavere della ragazza. Dai primi riscontri esterni la ragazza è stata colpita dai fendenti al collo, alla schiena e alle gambe. I due giovani, da quanto risulta agli investigatori, non erano fidanzati. Non si sa se sia stato quindi un diniego della ragazza a far scattare il raptus che ha portato all’omicidio.
Alcuni testimoni, vicini di casa del 17enne, riferiscono di aver sentito urlare tra le 15:30 e le 16. Sarebbe quello l’orario in cui nell’appartamento avrebbe avuto origine la lite e il conseguente omicidio. Gli investigatori in queste ore stanno ascoltando i vicini di casa e ogni persona che possa aver sentito o ascoltato qualcosa di utile per ricostruire la vicenda, per capire cosa possa esserci stato dietro il gesto folle che messo fine alla vita e ai sogni di una ragazza di appena 17 anni.