C’è un nodo da sciogliere sull’incidente di Casal Palocco, che potrebbe decretare definitivamente le responsabilità di M. D. P., il noto youtuber di The Bordeline coinvolto nell’incidente che ha visto morire, lo scorso 14 giugno, un bambino di 5 anni, Manuel Proietti, ferendo inoltre madre e sorellina. La velocità della vettura durante l’impatto e la precedenza che non è stata data all’incrocio di via di Macchia Saponara dalla Smart ForFour potrebbero ribaltare l’accusa e scagionare il 22enne dalla colpevolezza.
Al momento si parla di scenari però ancora incerti e solo nelle prossime ore sarà possibile ricostruire la vicenda facendo luce sulle effettive dinamiche, grazie al lavoro dei pm, degli ingegneri nominati dalla procura e degli stessi carabinieri a cui è stato affidato il caso.
La difesa controbatte sulla velocità: “Andava a 65 all’ora e non a 124”
Al centro delle indagini c’è innanzitutto la velocità percorsa dall’auto, di cui si sta parlando molto in queste ore. Stando ai dati rilevati dal gps della supercar, la Lamborghini Urus su cui era a bordo lo youtuber percorreva i 124km/h, ma il sistema di rilevazione non è uno strumento affidabile al 100% e questo contribuisce a mettere in dubbio le dichiarazioni del ragazzo.
La difesa ha precisato che, secondo l’assistito, la vettura “andava a 65 all’ora e non a 124. E la Smart non avrebbe dato la precedenza”.
La precedenza negata dalla Smart
C’è poi la questione precedenza. All’incrocio di via di Macchia Saponara, la conducente alla guida della Smart FourFour avrebbe dovuto, secondo le ricostruzioni, dare la destra alla Lamborghini. Tuttavia, le carte dell’ordinanza cautelare, schiaccianti per l’arresto del giovane, dimostrano che la signora non avrebbe avuto alcuna possibilità di dare la precedenza al ragazzo proprio a causa dell’elevata velocità a cui sfrecciava la Lamborghini, considerando poi che la vista della conducente era anche occlusa dalla conformazione della strada, stretta e con un limite di 30 chilometri orari.
La Procura indaga sull’impatto
L’unico modo per fare chiarezza sulla vicenda è attendere che i consulenti della Procura presentino la consulenza cinematica sull’andatura dell’Urus ai pm. Le rilevazioni si concentreranno su ogni dettaglio o particolare che ha influito il 14 giugno sull’impatto, come la massa della vettura, la posizione, i punti d’urto e le conseguenze registrate sui mezzi e le persone.
Se la velocità documentata sarà, come dichiarato dalla difesa dello YouTuber, attestabile sui 65km/h, l’accusa nei confronti dello youtuber cadrà, scagionandolo da ogni responsabilità. Se invece le rilevazioni confermeranno i 124/h, per il 22enne si procederà con l’accusa.