Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha intenzione di dare un significato differente al voto in condotta che verrà attribuito al termine dell’anno scolastico. Un peso diverso che tenga in considerazione del comportamento che gli studenti hanno avuto in classe. Non come è successo a Rovigo ai due ragazzi che hanno sparato con una pistola ad aria compressa contro una docente, che sono stati promossi con 9 in condotta. Una valutazione quest’ultima sulla quale il Ministro si è detto perplesso.
Il Ministro perplesso dal 9 in condotta ai ragazzi che hanno sparato in classe
Valditara ritiene che dare un 9 in condotta a ragazzi che hanno sparato durante le lezioni sia diseducativo. E per quanto questa sia una decisione che spetti alla scuola e non al ministro dell’Istruzione, quest’ultimo ha deciso di svolgere accertamenti per verificare se gli scrutini si siano svolti regolarmente. Quando gli ispettori chiamati a svolgere indagini depositeranno la loro perizia, alla il Ministero verificherà se ha margini di manovra sul voto in condotta.
La verifica sulla scuola che ha ‘premiato’ i due giovani studenti
Per quanto non ci sia la volontà da parte del Ministro di togliere autonomia alle scuole, c’è anche la ferma intenzione di restituire autorevolezza ai docenti. Un obiettivo per raggiungere il quale c’è l’intenzione anche di adottare provvedimenti specifici. Un lavoro nel quale si inserisce perfettamente anche l’impegno speso dal gruppo di lavoro che si sta adoperando contro la lotta al bullismo.
Come intervenire sui bulli per modificare il loro comportamento
Valditara ritiene che proprio il bullo debba essere ulteriormente coinvolto nel mondo scolastico e anche in attività di volontariato sociale, e non abbandonare il bullo al suo destino. Ma questo progetto va realizzato dando ai professori tutela e autorevolezza. Una serie di misure che non siano solo repressive di comportamenti trasgressivi, ma che abbiano anche carattere preventivo.