Se qualcuno sperava nell’Estate della svolta, quest’anno, con il presidente Falconi a Ostia, purtroppo si sbagliava di grosso. Ancora una volta, anche con la gestione del sindaco Gualtieri, le spiagge del litorale lidense piangono sul piano del decoro. I turisti, come sta avvenendo in questo periodo, sono costretti a prendere il sole in mezzo ai rifiuti, che ormai pullulano tra carte, plastiche e bottiglie in vetro su tutti gli arenili “liberi” e sotto la gestione del Comune di Roma Capitale.
Estate in mezzo ai rifiuti sulle spiagge di Ostia Ponente
Nonostante si tratti della più bella vista sul mare di tutto il territorio lidense, le spiagge libere di Ponente continuano a mancare di decoro. La zona già non valorizzata sul piano turistico del territorio, deve fare anche i conti con quasi un chilometro di arenile lasciato al degrado. Non solo le passerelle in marmo che sono semi-distrutte, ma anche la presenza ingente di rifiuti. Più ci si avvicina al Porto di Roma, più lungo la spiaggia aumenta la possibilità di trovare sotto la sabbia chiodi o vetri, con questi materiali che già l’estate scorsa hanno ferito anche i bambini.
Le isole dell’immondizia sul litorale lidense
È brutto dirlo, ma nel territorio di Ostia si è lanciato un nuovo tipo di turismo: le vacanze in mezzo ai rifiuti. Perché questo devono sorbirsi tutte quelle persone che, nella grande maggioranza dei casi, non vogliono passare la giornata a uno stabilimento balneare e preferiscono l’esperienza sulla spiaggia libera. Il Comune di Roma, sempre più latitante sulla questione, offre una nuova opzione turistica: il selfie con alle spalle il mare e i rifiuti. Per chi è più fortunato, poi, magari anche lo scatto con un gabbiano impegnato a mangiare nella spazzatura accatastata sulla spiaggia.
Le criticità sulle spiagge di Ostia
La realtà dei fatti, purtroppo, ci mostra una zona lidense in balia del degrado. Infatti, una giornata alla spiaggia libera significa stare attenti a non pestare o ferirsi con qualche rifiuto. Che sia la zona di Ponente, oppure gli arenili liberi nei pressi delle stazioni di Stella Polare o Cristoforo Colombo, sempre per poggiare il telo sulla sabbia tocca fare lo slalom tra l’immondizia depositata sulla sabbia e purtroppo mai pulita da nessuno.
Nessuno discute l’inciviltà dietro la situazione, ma si evince il danno d’immagine non solo per Ostia, ma che per la stessa città di Roma. In un sopralluogo sulle spiagge libere effettuato lo scorso sabato, 24 giugno, stendersi sui teli da mare significava mettersi con la faccia vicino a bottiglie di birra abbandonate, cartacce della pizza, bucce di frutta, schegge di legno pericolose per il viso e soprattutto per gli occhi. Una situazione che, almeno in un turista straniero, forse avrebbe fatto passare la voglia di venire al mare nella Capitale.
Foto: Marina Giglioni