Titan, arriva la conferma: l’equipaggio è morto. A dirlo è la Ocean Gate, ovvero la la società che gestisce il sommergibile partito per l’esplorazione del relitto del Titanic disperso dalla sera di domenica. Sono infatti stati trovati dei rottami che tolgono ogni speranza: tra questi la parte posteriore e il telaio di atterraggio del sommergibile.
A trovarli il robot inviato per le ricerche. Le conferme sono anche da parte della Guardia Costiera di Boston, che specifica anche il numero dei rottami ritrovati. Si tratta di cinque parti, frutto di ‘una drammatica perdita di pressione’, che ha provocato un’implosione del sottomarino. Sempre la Guardia Costiera spiega che il tratto dove sono stati trovati i primi rottami continuerà ad essere ispezionato. Ma, al momento, non è possibile dare una tempistica riguardo l’incidente. Non si riesce infatti a capire quando possa essere successo. Adesso il personale impiegato nelle ricerche – nove imbarcazioni – verranno richiamate alla base.
Le ricerche
Da quattro giorni le ricerche del sottomarino andavano avanti ininterrottamente. Dal Regno Unito era stato annunciato anche l’invio di un aereo militare della Raf, con equipaggiamento specializzato, con a bordo un ufficiale sommergibilista, il tenente di vascello Richard Kantharia. Avrebbe dovuto prendere parte alle ricerche per la sua “conoscenza significativa della guerra sottomarina e delle operazioni di immersione”.
Questo nonostante si sapesse, sin dall’inizio, che le speranze di salvezza fossero poche. Ma il contrammiraglio John Mauger, capo delle operazioni di ricerca alla Nbc, aveva giustificato così la scelta di procedere con le ricerche a tutto campo. “Anche in casi particolarmente complessi, la volontà di vivere delle persone deve essere presa in considerazione. E così continuiamo a cercare e continuiamo i nostri sforzi di salvataggio”.
Le 5 persone morte a bordo del sommergibile Titan
A bordo del sottomarino si trovavano 5 persone. È morto Paul -Henry Nargeolet, conduttore del sommergibile, soprannominato “Mr Titanic”, oceanografo ed esploratore francese. Stessa sorte per il miliardario britannico Hamish Harding, come per il magnate pakistano Shahzada Dawood e per suo figlio 19enne Sule Man. Chiude la lista Stokton Rush, l’Ad di Ocean Gate, ovvero la società che gestisce il Titan. Il biglietto per il viaggio è stato pagato 250 mila dollari a persona, nella speranza di vedere “dall’interno” il Titanic, impresa finora mai riuscita, soprattutto con mezzi così poco sofisticati. Un biglietto carissimo, pagato per la sola andata verso una destinazione che non avrebbero voluto raggiungere, di certo non adesso.
Destino ripetuto con i bis nonni della moglie del pilota del Titan
Stockton Rush, Ceo di OceanGate, è sposato con Wendy Rush. I i bis-bis nonni di Wendy erano Isidor e Ida Strauss. E, come rivela il New York Times, la coppia morì a bordo del Titanic. L’uomo era co-fondatore del grande magazzino Macy. Si trovava a bordo del Titanic per il viaggio inaugurale, dell’aprile 1912, senza sapere che sarebbe finito in tragedia. La loro storia, romanzata, è stata ripresa anche nel celebre film di James Cameron: si tratta del marito e della moglie, capendo che difficilmente riusciranno a salvarsi, preferiscono sdraiarsi sul letto e abbracciarsi per aspettare la morte insieme, mentre l’acqua li sommerge.
Nella realtà, i due – che viaggiavano in prima classe – da quanto raccontarono alcuni testimoni avrebbero ceduto il posto in scialuppa a donne e bambini. Poi Ida si rifiutò di andare senza suo marito e la coppia fu vista abbracciata mentre il Titanic affondava. Dagli archivi del NY Times, il corpo di lui fu recuperato in acqua, circa due settimane dopo. La salma di Ida, invece, non fu mai trovata.