È in arrivo nei prossimi giorni la prima ondata di caldo dell’anno, che interesserà tutta la regione. Si supereranno i 35 gradi.
L’ondata di caldo che ha colpito la regione nord-occidentale degli Stati Uniti alla fine di giugno 2021 è stata letale, come spesso accade con condizioni meteorologiche così estreme.
L’impatto sulle vite umane dovuto alle temperature estreme che hanno devastato le regioni costiere degli Stati Uniti e del Canada è stato colossale.
Numerose indagini scientifiche hanno dimostrato che il riscaldamento globale sta estendendo la durata, aumentando la temperatura e intensificando la frequenza delle ondate di calore.
Uno studio più recente pubblicato sulla rivista Nature Climate Change ha fornito ulteriori informazioni sui gravi rischi di queste ondate di caldo per la vita umana.
Cosa ha scoperto lo studio
Nel 2021, un team di 70 ricercatori ha valutato l’impatto di questo caldo eccezionale su 732 località in sei continenti e ha scoperto che il 37% di tutti i decessi legati al caldo sono direttamente collegati ai cambiamenti climatici.
Secondo Ana Vicedo Cabrera, autrice principale dello studio ed epidemiologa del cambiamento climatico presso l’Università di Berna in Svizzera, lo studio ha sottolineato l’urgente necessità di agire su questo problema che è stato causato dall’attività umana.
Ogni anno muoiono più persone a causa del caldo estremo negli Stati Uniti rispetto a qualsiasi altra catastrofe naturale.
Il suo impatto si fa sentire anche a livello globale ed è piuttosto significativo. Enormi ondate di caldo nella storia, come quella di Chicago nel 1995, l’ondata di caldo del 2003 in Europa e l’ondata di caldo del 2019 in Francia, hanno il potenziale di causare la morte di migliaia di persone.
Per molte altre, invece, l’ondata di caldo ha effetti sulla loro salute anche dopo che è terminata.
In ricerche precedenti, è stata stabilita una correlazione tra alcune ondate di caldo che colpiscono una particolare città e l’aumento dei tassi di mortalità.
Uno di questi esempi è stata l’intensa ondata di caldo che ha colpito l’Europa nel 2003, che ha visto un aumento del 70% del rischio di morte a Parigi, in Francia, attribuito al cambiamento climatico causato dall’uomo.
Esaminate più di 700 località
Nel tentativo di ampliare la portata di questa indagine, questo studio ha esaminato oltre 700 località in tutti i continenti abitati.
Il team di ricercatori ha meticolosamente esaminato le registrazioni di tutti i decessi avvenuti durante la stagione estiva, insieme alle corrispondenti registrazioni della temperatura, per dedurre il numero totale di decessi che potrebbero essere stati dovuti al caldo intenso.
Esistono determinate soglie di temperatura, uniche per diverse regioni del mondo, oltre le quali la probabilità di mortalità aumenta notevolmente.
Secondo Vicedo Cabrera, se questa cifra viene estrapolata su scala globale, suggerirebbe che oltre 100.000 decessi all’anno possono essere direttamente attribuiti al cambiamento climatico indotto dall’uomo.
Tuttavia, Cabrera avverte che sono necessarie ulteriori ricerche e dati per formulare una valutazione globale definitiva.
A questo punto è lecito chiedersi se l’estate che è appena cominciata sarà rovente o meno. Vediamo intanto le previsioni di questa settimana.
Sta arrivando la prima ondata di caldo dell’anno
Nell’anno 2023, il solstizio d’estate segnerà l’inizio di un’ondata di caldo che dovrebbe superare le temperature climatiche tipiche di un margine significativo.
Nel corso di questa settimana è previsto un forte sistema di alta pressione di origine subtropicale che eleverà i suoi massimi di temperatura verso la regione occidentale del Mediterraneo, coprendo una porzione significativa dell’Italia centrale e del Lazio, originando dal Nord Africa.
A partire da mercoledì 21 giugno si prevede che le temperature in pianura possano superare i 35-36°C, con brevi punte fino a 38-39°C entro giovedì 22 giugno.
Durante questo periodo, si prevede che sperimenteremo le isoterme meteorologiche più elevate dell’ondata di caldo estivo iniziale.
Non sarebbe saggio sottovalutare la durata di questa ondata di caldo, poiché è probabile che le temperature superficiali superino i 32-34°C per l’intera settimana in corso e rimangano più elevate del solito fino al fine settimana successivo.
Tra venerdì e sabato potrebbe verificarsi qualche perturbazione a causa di fenomeni meteorologici intensi e temporaleschi.
Questi fenomeni dovrebbero interessare solo le regioni settentrionali e una porzione del Mare Adriatico, mentre le regioni centro-meridionali d’Italia dovrebbero registrare un calo delle temperature massime di circa 3-4°C.
Questo abbassamento della temperatura può essere attribuito all’arrivo di deboli venti settentrionali, che si associano a una rapida perturbazione atlantica che si sta spostando tra le Alpi e la penisola balcanica.
Le provincie del Lazio con il livello di rischio 2
A causa dell’imminente ondata di caldo, il Ministero della Salute ha rilasciato un avviso di rischio di livello 2 per i capoluoghi di provincia di Roma, Frosinone, Rieti, Latina e Viterbo.
Si consiglia di tenere d’occhio i bollettini meteorologici in queste circostanze, fornendo aggiornamenti frequenti sull’imminente ondata di caldo.
Nei prossimi giorni, le circostanze potrebbero passare a uno scenario di emergenza di livello 3.
Ciò potrebbe potenzialmente portare a conseguenze sfavorevoli per il benessere di individui attualmente sani e attivi, non solo limitati a sottogruppi già a rischio.
Questi sottogruppi includono gli anziani, i bambini molto piccoli e quelli con malattie croniche.
Con l’aumentare della durata dell’ondata di caldo, aumentano anche gli impatti negativi previsti sulla salute umana.
Secondo la meteorologia, un’ondata di caldo è caratterizzata da un periodo non inferiore a cinque giorni in cui le temperature massime superano i 25°C.
In questo periodo, inoltre, devono esserci almeno tre giorni con temperature che superano i 30°C.
Nei prossimi giorni, la nostra area regionale dovrebbe registrare temperature superiori a 30°C.
È probabile che ci saranno picchi occasionali che raggiungono i 34-35°C e questa tendenza potrebbe continuare fino alla settimana successiva.