Sta finalmente per arrivare il bonus 200 euro, che verrà accreditato sul cedolino di luglio. Vediamo come ottenere il bonus.
Qualcuno è riuscito ad ottenere il bonus di 200 euro che era stato annunciato? Per coloro che cercano istruzioni su come richiederlo, ecco un’utile guida.
Le istruzioni per l’ottenimento del Bonus sono state messe a disposizione dall’INPS, e sono accessibili attraverso la Circolare n. 73.
Per affrontare il problema dell’aumento del costo della vita e dell’aumento dei prezzi, il governo attuò un decreto di assistenza pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel maggio 2022. Tra la serie di misure incluse nel pacchetto, era presente un’indennità una tantum.
Dopo che i parametri vennero chiaramente stabiliti, sono state affrontate le complessità del servizio, inclusi ma non limitati a destinatari, tempi e metodologia di consegna, risolvendo così eventuali incertezze persistenti che potrebbero essere esistite all’inizio.
Prima di richiedere il bonus da 200 euro, è fondamentale individuare innanzitutto i soggetti che ne hanno diritto.
Bonus 200 euro: a chi spetta?
Nell’anno 2022 è stato inizialmente riconosciuto un Bonus ai soggetti con un reddito non superiore a 35.000 euro.
Rimane la domanda: quali soggetti hanno adesso diritto a ricevere il Bonus di 200 euro, e quali criteri devono essere soddisfatti?
Dopo ampie discussioni e interventi, il parametro ha subito modifiche significative. Ciò ha comportato la definizione di condizioni retributive uniche per ogni gruppo di destinatari.
Il rispetto di determinati criteri consente a una parte considerevole della popolazione di poter beneficiare di questa forma di bonus.
Dal primo giorno del 2022 fino al ventitreesimo giugno dello stesso anno, coloro che hanno più rapporti di lavoro subordinato o sono beneficiari della riduzione fiscale dello 0,8%, manterranno la loro idoneità per questo beneficio.
Ciò indipendentemente dal fatto che lavorino nel settore pubblico o privato.
Nel caso in cui le persone coinvolte abbiano un impiego nel settore privato, è obbligatorio che ne informino il proprio datore di lavoro tramite dichiarazione sostitutiva.
La dichiarazione fornita deve confermare che l’individuo in questione non percepisce alcuna forma di reddito di base o pensione.
Questo prerequisito è in vigore già dal 23 giugno 2022, ovvero un giorno prima della circolazione del documento.
Il sistema informatico del MEF gestisce automaticamente i servizi di remunerazione del personale per i dipendenti pubblici, eliminando la necessità per gli stessi di effettuare autodichiarazioni.
I pensionati beneficiari di pensioni, assegni o prestazioni sociali obbligatorie, nonché gli invalidi civili, i sordomuti o gli ipovedenti continueranno a percepire tali prestazioni fino al 30 giugno.
È tuttavia richiesto che il proprio reddito imponibile netto nell’anno 2022, al netto degli oneri previdenziali e assistenziali, non superi i 35.000 euro.
È importante osservare che eventuali redditi derivanti da permesso di soggiorno, Tfr o pagamenti scaduti non rientrano in tale computo.
Altri soggetti legittimi
Il bonus è disponibile per i lavoratori domestici che hanno un rapporto continuativo con la Direzione dei lavoratori domestici dell’INPS e hanno guadagnato meno di 35.000 euro nel corso dell’anno.
La clausola in questione è applicabile solo se il lavoratore non è ancora andato in pensione o ha ottenuto un impiego alternativo. La data in cui questa clausola è entrata in vigore è il 18 maggio dell’anno 2022.
A condizione che avessero un contratto legittimo entro il 18 maggio 2022 e mantenessero un’affiliazione collaborativa ininterrotta, le persone potevano essere ammesse, dato che i loro guadagni annuali da lavoro non superavano i 35.000 euro nell’anno precedente del 2021.
Il focus di questa considerazione era sui lavoratori in agricoltura il cui impiego era stagionale, intermittente o a tempo determinato.
Nello specifico, si applicava a coloro che avevano lavorato effettivamente per almeno 50 giorni nell’anno 2021, e il cui reddito non superava i 35mila euro.
L’iscrizione alla Gestione Separata è stata resa disponibile per i soggetti che esercitano un lavoro autonomo occasionale e versano almeno un contributo nel corso del 2021, ma sono sprovvisti di partita IVA e dei moduli previdenziali richiesti. Questa opportunità è iniziata il 18 maggio 2022.
Il 18 maggio 2022 la Gestione Separata ha concesso l’accesso agli agenti di vendita di immobili residenziali iscritti all’albo che avevano dichiarato un reddito superiore a 5.000 euro nel 2021.
Bonus 200 in arrivo a luglio
Il bonus di 200 euro è adesso previsto per luglio 2023, ma ha sollevato alcuni interrogativi. In particolare, non è chiaro se sia necessaria o meno un’autodichiarazione. Inoltre, vi è una certa incertezza circa l’importo minimo dell’ISEE richiesto per l’idoneità.
Il 1° maggio 2023 l’amministrazione Meloni ha varato il Decreto Lavoro, che prevedeva un bonus aggiuntivo per celebrare la Festa del Lavoro.
Dal mese di luglio a dicembre 2023 sarà attuata e finanziata una riduzione della massima pressione fiscale possibile per un importo di 200 euro.
È della massima importanza riconoscere che l’incentivo offerto non è un evento occasionale, come era una pratica comune sotto l’amministrazione Draghi. Invece, sarà distribuito attraverso le buste paga nella seconda metà dell’anno.
Non è ancora chiaro quanti lavoratori saranno assegnatari del bonus in base alle informazioni disponibili. Le cifre suggeriscono che lo stanziamento sarà piuttosto limitato e scarso.
Coloro che hanno un reddito annuo pari o inferiore a 15.000 euro hanno diritto a ricevere un bonus netto di 10 euro.
Chi ha un reddito annuo netto pari o inferiore a 20.000 euro ha diritto a 11 euro.
Coloro che guadagnano al massimo 25.000 euro annui avranno la possibilità di ricevere una somma netta di 14 euro.
I soggetti qualificati come persone fisiche che percepiscono un reddito non superiore a 30.000 euro annui avranno la possibilità di ottenere una somma netta di 15,3 euro.
Per le persone che guadagnano fino a 35.000 euro annui, il bonus netto che ricevono è pari a 16,4 euro.