Sono in arrivo due nuovi bonus dal 1° luglio 2023. A chi spettano? A quanto ammontano? Andiamo a vedere i dettagli.
Il decreto legislativo n. 50/2022, che prevede la previsione di un versamento una tantum di 200 euro a tutti i pensionati il cui reddito personale Irpef nel 2021 non superi i 35.000 euro. I destinatari idonei riceveranno il pagamento direttamente dall’ente previdenziale.
Inoltre, beneficeranno di tale provvedimento anche i soggetti titolari di Naspi o Dis-Coll nel giugno 2022, nonché coloro che hanno percepito il reddito di cittadinanza ed erano percettori di indennità di disoccupazione agricola nel 2022.
Pur non essendo una cifra considerevole, il bonus previsto dal nuovo decreto Aiuti del 1° luglio sarà un importo significativo per i pensionati con un reddito annuo pari o inferiore a 35.000 euro.
Potranno beneficiare del bonus da 200 euro anche coloro che rientrano nelle categorie dei “prepensionati” e percettori della cassa integrazione di giugno, come Naspi e Dis-Coll, ma dovranno rispettare gli stessi criteri.
Questo pagamento una tantum sarà collegato al pagamento della 14esima, anch’esso distribuito a luglio. Solo le persone il cui reddito personale annuo è inferiore a 13.659,88 euro riceveranno questo importo in più.
La tempistica dei due nuovi bonus
Ieri la versione definitiva del decreto è arrivata a Palazzo Chigi per l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri.
La bozza aggiornata comprende i soggetti che percepiscono una o più quote pensionistiche, nonché coloro che usufruiscono di assegni sociali, compresa l’integrazione pensionistica “esodi”.
Tutti gli individui, indipendentemente dalla loro situazione, sono soggetti al tetto di reddito annuo di 35.000 euro.
Il campo di applicazione è stato inoltre ampliato per includere i lavoratori che riceveranno l’indennità di disoccupazione entro la fine del mese successivo. Sono ammessi, infine, anche i titolari di Reddito di Cittadinanza e gli individui “stagionali”.
Qual è la via per accedere?
Per il raggiungimento della soglia massima di 35.000 euro vengono valutate tutte le forme di reddito.
Tuttavia, esiste un elenco di “voci” specifiche che non sono incluse in questo calcolo. Questi includono la residenza principale, le indennità di licenziamento e gli assegni unici.
Sono esenti, inoltre, gli assegni familiari, gli assegni di guerra, gli indennizzi per i soggetti svantaggiati dalle vaccinazioni obbligatorie, le prestazioni di accompagnamento e quelli per i soggetti affetti da cecità parziale o sordità prelinguistica.
Per chiarire, la somma di 200 euro deve essere inserita nello stesso bollettino che verrà emesso il 1° luglio, insieme al regolare accumulo della pensione.
Tale bollettino comprenderà anche la “maggiorazione annua”, detta anche “quattordicesima”, che viene distribuita annualmente dal 2008.
A beneficiare di questo bonus saranno circa 4 milioni di pensionati che percepiscono un reddito personale annuo inferiore a 13.659,88 euro.
Qual è il valore della quattordicesima?
La 14esima, che dipende dal numero di anni di contribuzione e varia per lavoratori dipendenti e autonomi, va da 437 a 655 euro per i pensionati che hanno almeno 64 anni e hanno un reddito inferiore a 1,5 volte la pensione minima importo (€ 525,38), che annualmente equivale a € 10.244,91 lordi.
Per gli individui in pensione che hanno superato l’età anagrafica di 64 anni e hanno un reddito personale compreso tra una volta e mezza e due volte il “trattamento minimo”, ovvero meno di 13.659,88 euro lordi all’anno, l’importo della quattordicesima mensilità varia tra 336 e 504 euro, a seconda degli anni di contributi versati.