Storie di violenza sulle donne dentro la Polizia Locale di Roma, dove una vigilessa ha denunciato un proprio superiore con il quale teneva una relazione segreta. In una storia dall’equilibrio già precario, essendo lui sposato con un’altra donna, la situazione si era fatta difficile per la violenza dell’uomo: numerose le volte in cui la donna era stata picchiata selvaggiamente, anche con pugni al viso e alla testa.
L’amore segreto della vigilessa nella Polizia Locale di Roma
La donna si era innamorata segretamente del proprio superiore, un vigile di grande fama all’interno della Polizia Locale di Roma e che ricopriva anche importanti incarichi sindacali. Nel 2019 i due iniziano la loro relazione amorosa, con la promessa dell’uomo di lasciare la moglie e rendere pubblica la loro relazione. Una promessa che, anche a distanza di mesi, non verrà mai esaudita agli occhi della donna.
La prima aggressione alla vigilessa
Passa il tempo, con la stessa vigilessa che verso il suo amante diventa insistente. La richiesta è sempre la stessa: “Quando lasci tua moglie?”. Dopotutto, l’uomo si era trasferito a casa sua nei momenti in cui la consorte, probabilmente per motivi di lavoro, non era a Roma. Dopo sei mesi d’insistenti domande sulla richiesta di separazione, l’uomo avrebbe compiuto la prima violenza sul corpo della poliziotta: uno schiaffo al viso, che per la forza la farà precipitare a terra. Di lì, un aumento delle aggressioni, che per amore la stessa donna non avrebbe mai denunciato.
L’aggressione nella volante della Polizia Locale
Neanche sul posto di lavoro, dove dovevano condividere la sorveglianza della Città Eterna, gli animi dei due amanti si calmavano. Un giorno, dopo una sceneggiata della poliziotta all’interno della macchina della Polizia Locale, l’uomo decide di tirare un pugno alla tempia della compagna: la donna, per la forza del colpo, sbatterà la testa contro il vetro del finestrino, quasi rompendolo.
Il compagno, non contento delle percosse, deciderà anche di mollare due pugni allo stomaco della vigilessa, con la signora costretta a lanciarsi dall’automobile sotto Castel Sant’Angelo per evitare situazioni più gravi. Anche in questa occasione decide di non denunciare, comunicando però al Comando della Polizia Locale di Roma di non voler più lavorare in coppia con l’amante, non motivando però questo tipo di scelta nel verbale.
La denuncia alla Polizia
L’ultima aggressione poche settimane fa, quando la donna viene pestata dentro casa nella giornata di martedì 6 giugno. Una nuova lite per gelosia, dove l’uomo questa volta arriva a strangolare la propria compagna, con il palese tentativo di soffocarla e ucciderla. La donna si libera rompendogli sulla testa una tazza di coccio, piena di una tisana bollente. L’uomo per ripicca, la colpisce con tre violenti pugni al volto. A salvarla una signora, che per puro caso aveva citofonato all’appartamento. Sarà la stessa vicina ad accompagnare la vigilessa al Commissariato di Polizia e convincerla a denunciare tutto.