I rifiuti restano una delle questioni più sentite a Roma, soprattutto in vista della festa dei Santi Pietro e Paolo, una festività che cade di giovedì e che consentirà a tanti viaggiatori di raggiungere la città. Proprio in quel frangente è previsto, infatti, l’arrivo di circa 400mila turisti nella Capitale, riporta Il Messaggero, è il rischio è che la città possa trovarsi sommersa dalla spazzatura, anche perché i visitatori potrebbero non essere avvezzi alla differenziata.
Solo un operatore ecologico su tre ha dato disponibilità il 29 giugno
E solo un operatore ecologico su tre ha dato la sua disponibilità a lavorare. Il problema potrebbe essere serio e il sindaco, Roberto Gualtieri, ha tenuto un incontro con l’assessore all’Ambiente Sabrina Alfonsi e i vertici Ama per scongiurare l’emergenza che potrebbe presentarsi in quei giorni, ma anche i problemi che ancora si registrano nel servizio di raccolta. È emerso, infatti, che in diverse parti della città i cassonetti sono ancora stracolmi e le buste di rifiuti stazionano sui marciapiedi. Sembrerebbe che a essere interessati dalla situazione siano: Ottavia, Cassia e Balduina, Primavalle e Portuense, Torri, San Basilio, Tiburtino o Tuscolano, Garbatella, Eur, e Torrino-Mezzocammino. Insomma una gran parte della Capitale.
Quali sono le criticità di Ama e quali le richieste del Comune
Ma il meeting è stato utile a far emergere anche le criticità della ditta e, tra le altre: Una carenza di mezzi, officine stracolme e impianti lontani dalla città che costringono gli operatori a viaggi lunghi ed estenuanti. Ma il Comune ha chiesto all’azienda di accelerare i giri di raccolta e di mandare in giro anche i mezzi che non sono costretti a fermarsi per i guasti. Ma per quanto Ama intende cercare di accogliere le richieste formulate, resta una questione che crea malcontento tra i dipendenti della municipalizzata dopo che i vertici dell’azienda hanno comunicato ai sindacati l’intenzione di volter rivedere la politica salariale. Ma oggi è previsto un incontro tra Ama e sigle sindacali e l’auspicio è che si trovi un accordo sul premio domenicale, cioè i 170 euro che dovrebbero essere garantiti a coloro che lavorano per due domeniche al mese, in scadenza il 30 giugno.