È prevista per domani, martedì 20 giugno, la sentenza del Consiglio di Stato che dovrà pronunciarsi sulla messa o meno a bando di gara dei chioschi di Capocotta. Ora, da una parte ci sono le questioni burocratiche e tutto ciò che vi concerne mentre, dall’altra, c’è l’estate sicura di romani e turisti ma anche i posti di lavoro. Alla luce di ciò, i chioschi di Capocotta, legati al mondo LGBT+ sono a rischio chiusura.
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La vicenda dei chioschi di Capocotta e le continue proroghe
Per comprendere la vicenda, è necessario fare un passo indietro. Tra il 1999-2000 il Comune rilasci una concessione decennale estendibile a 5 anni ma nel 2015 l’Ente si presenta alla scadenza senza aver preparato il nuovo bando. Si va, dunque, verso la proroga. Nel 2016 viene decisa una nuova proroga della concessione. Discorso che vale anche per l’anno successivo, nel 2017. Da questo momento in poi, nasce un’infinita diatriba e non si capisce se i chioschi rientrano o meno nella direttiva Bolkestein. Non si arriva a capo della questione e le proroghe continuano di anno in anno.
La sentenza del Consiglio di Stato
Ma il 14 marzo scorso arriva una sentenza da parte del Consiglio di Stato. Considerando che i cinque chioschi oggetto del contendere sono equiparabili ad uno stabilimento balneare, la strada delle proroghe non è più percorribile. Va fatto il bando. Ma nel frattempo, i preparativi per la stagione estiva sono arrivati, così come i problemi. I concessionari presentano al Consiglio di Stato una richiesta avente come fine quello di sospendere per quest’anno gli effetti della sentenza di marzo, chiedendo in pratica che la sentenza sia valida dal 2024 e salvando, dunque, la stagione estiva. Ora, il Consiglio di Stato accoglie la sospensiva e rimanda la decisione finale alla camera di consiglio, decisione che, come detto, è programmata per domani, martedì 20 giugno.
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