Il suo era un piano studiato nei minimi dettagli e che ora gli costerà il rinvio a giudizio con l’accusa di adescamento di minori, detenzione ed utilizzo di materiale pedopornografico. Al centro della vicenda un uomo di 53 anni che prima avvicinava le sue vittime sui social e poi – una volta saputa la loro scuola, nonché i luoghi che erano soliti frequentare – le invitava a casa proponendo loro merende a base di alcolici e la visione di film erotici. Inviti quelli dell’uomo rivolti a nove bambine che all’epoca dei fatti avevano meno di 14 anni, una di loro solamente dieci.
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Dai complimenti sui social agli inviti a casa, così il pedofilo adescava le bambine
Prima le avvicinava sui social presentandosi come il loro ammiratore numero uno, gli faceva i complimenti per le foto metteva like di compiacimento e alla fine della conversazione si informava della scuola frequentata dalle vittima ma anche della palestra dove erano solite andare. Poi, le invitava a casa, proponendole anche di andarle a prendere a scuola e poi fare i compiti. I fatti risalgono al periodo che va tra il 2015 ed il 2020 e gli inviti erano rivolti a nove bambine che avevano meno di 14 anni. Ora, tra l’agosto e il settembre del 2019 l’uomo ha contattato una bimba di soli 10 anni tramite Instagram. Diverse decine di messaggi quelli che il 53enne le aveva inviato, dimostrandosi affettuoso nei suoi riguardi. Inizialmente si era mantenuto sul vago, poi aveva chiesto alla vittima informazioni personali come il nome della scuola o della palestra. Invece, con le altre ragazzine il rapporto era diventato più intenso ed era proseguito per diversi anni, dal 2015 al 2020. In questo lasso di tempo l’uomo si interessava ai problemi sentimentali della minori ed avrebbe proposto loro di posare in servizi fotografici ambientati sia in casa sua sia in luoghi esterni. Poi avrebbe anche cominciato ad inviare loro foto di lui nudo.
Il materiale pedopornografico e le accuse
L’imputato è anche accusato di aver divulgato materiale pedopornografico ad una delle ragazzine ed anche in questo caso, gli scambi di messaggi sono andati avanti per anni, dal 2017 al 2019. Il 53enne è anche accusato di detenzione di materiale pedopornografico, trovate nel suo telefonino 31 fotografie che ritraevano minori in atti sessuali. Ora, l’uomo dovrà rispondere di tutte le accuse davanti al giudice. Ad “incastrarlo” indagini le testimonianze delle vittime e la chat sui social.
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