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Roma, lo aggrediscono e gli rubano il cellulare, uno dei ladri si spoglia nudo in strada: ‘Guarda, io non ce l’ho’

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furto pigneto

Lo hanno puntato da lontano, in attesa del momento giusto, facendo avanti e indietro per il marciapiede. Poi si sono avvicinati con una scusa e, approfittando di un momento di distrazione della loro vittima, lo hanno derubato. Scene di ordinaria amministrazione a Roma, nel quartiere del Pigneto, dove quello che era un “semplice” furto si è trasformato in un’aggressione e, poi, in uno “spogliarello” integrale in strada. È accaduto nella mattinata di oggi, 16 giugno, intorno alle ore 9:20 in via Pesaro. 

“Hai una sigaretta?”, poi il furto

La vittima, un giovane romano, è stata avvicinata da tre stranieri. I primi due da qualche minuto stavano percorrendo la strada su e giù, per controllare che non ci fossero altre persone in arrivo e fosse tutto tranquillo. La terza, invece, era pronta per raggiungerli. Con una scusa si sono avvicinati sempre di più al ragazzo, fino ad accerchiarla. Uno di loro, in modo fulmineo, mentre un altro lo distraeva, gli ha sottratto un costoso smartphone.

Ma il giovane se ne è accorto subito ed è nata una breve colluttazione. Il malvivente con il telefono appena trafugato è riuscito a scappare, mentre la vittima rivendicava il suo cellulare. Gli altri due, per cercare di far perdere le tracce al complice con la refurtiva, hanno preso tutti direzioni diverse. Il ragazzo derubato, non sapendo chi lo avesse preso, ne ha inseguito uno, purtroppo sbagliando il suo bersaglio, confuso anche dall’atteggiamento dei tre.

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Lo spogliarello in strada

Raggiunto uno dei tre in via Perugia, i due hanno iniziato a discutere, con il ragazzo che chiedeva indietro il suo telefono. Ma l’altro, in modo plateale, ha iniziato a spogliarsi, calandosi i pantaloni e gli slip e restando nudo in strada, sotto gli occhi esterrefatti dei passanti. “Vedi? Io non ho niente”, ha detto mostrando le parti intime. 

La scena, così come molte altre che avvengono nel quartiere, è stata ripresa – seppur parzialmente – da un testimone. “Siamo stanchi di quello che succede nella nostra zona. non passa un solo giorno senza che qualcuno venga rapinato, picchiato, derubato o comunque tenuto sotto scacco. Assistiamo a episodi di violenza, vediamo persone in strada ubriache, drogate, che delinquono e non rispettano la legge e nessuno fa niente. Anche se le forze dell’ordine e li portano via, il giorno dopo ce li ritroviamo qui, a ricominciare da capo. Peggio di prima, perché sanno di essere ‘intoccabili’. È una situazione davvero frustrante, che ci fa sentire fuori posto anche in casa nostra”.

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Istituzioni assenti

In tutto questo, le istituzioni risultano essere le grandi assenti. Il Municipio, nonostante i proclami fatti nei mesi scorsi, non ha effettivamente messo in campo nessuna azione finalizzata a rendere più sicure le strade del Pigneto o delle zone limitrofe, come Torpignattara. Stradine dove l’illuminazione spesso non è sufficiente, dove servirebbero telecamere di videosorveglianza comunali. E dove sarebbe utile un passaggio ancora più frequente delle forze dell’ordine, visto l’aumento degli episodi di microcriminalità (spesso non denunciati, come dimostrano gli ultimi due documentati dalla nostra testata giornalistica).

La percezione di insicurezza tra i cittadini è altissima. Per questo si sono organizzati in gruppi di quartiere, grazie ai quali si scambiano informazioni in tempo reale su quanto accade nelle varie strade, proprio per “stare in guardia”. “Troppo spesso dobbiamo sopperire alle mancanze delle autorità preposte. Abbiamo chiesto incontri, fatto proposte, ma finora non c’è stato nessun risultato”, dichiarano i residenti. Ci sono volontari che controllano il parco del Torrione, che dopo tante insistenze sono riusciti a farlo chiudere con un cancello nelle ore notturne. “La mattina dopo trovavamo la devastazione più totale, rifiuti a terra, siringhe e tanto altro. Adesso almeno la situazione nel parco è migliorata. Ma nel resto del quartiere resta l’insicurezza”, commentano. E i continui fatti di microcriminalità lo testimoniano. “Vorremmo solo stare più tranquilli, paghiamo le tasse come chi abita all’Eur o in centro”.

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