Il Concorso Scuola per il reclutamento degli insegnanti nelle scuole pubbliche potrebbe subire delle modifiche importanti. Il decreto Pa bis è in discussione oggi, 15 giugno 2023, e la bozza è in fase di approvazione. Saranno richieste maggiori capacità amministrative ai docenti e potrebbe essere inserito un test di preselezione. Ecco tutte le novità per l’assunzione come insegnanti.
Novità della bozza del decreto Pa Bis
Oggi, 15 giugno 2023 è in fase di discussione la bozza del decreto Pa bis che vuole introdurre importanti novità nel Concorso Scuola. La prima novità è che sarà richiesta una maggiore capacità amministrativa ai docenti, da valutare mediante una prova che non è ancora stata definita con chiarezza. In particolare modo verrà modificato il comma 10 dell’ articolo 17 che riguarda le “Disposizioni in materia di reclutamento del personale scolastico e acceleratorie dei concorsi Pnrr”.
Come si articolano le prove per il Concorso Scuola
L’esame per il concorso scuola consisterà in una prova scritta e una orale. La prima verrà svolta interamente al computer e sarà un test a risposta multipla che includerà i seguenti ambiti: pedagogico, psicopedagogico, didattico-metodologico, informatica e lingua inglese. Il sito Orizzontescuola.it riporta anche il testo che descrive le modalità della prova orale, la quale sarà: “Volta ad accertare in particolare le conoscenze e le competenze del candidato sulla disciplina della classe di concorso o tipologia di posto per la quale partecipa, nonché le competenze didattiche e l’abilità nell’insegnamento anche attraverso un test specifico”
Cosa cambierà?
Non è ancora chiaro quale sarà il risultato del decreto dopo la discussione della bozza del testo, ma alcuni punti sono chiari. Il Pnrr vorrebbe inserire una prova di preselezione volta ad una scrematura iniziare delle persone candidate. Non è ancora chiaro come avverrebbe questa prova. Non solo, insieme al test a risposta multipla, potrebbe essere aggiunto anche un test con più quesiti a risposta aperta. Il testo del decreto, però, è ancora in fase di discussione, per cui è ancora passibile di modifiche.
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