Non è riuscita a difendersi, a ribellarsi a quella furia, a mettersi in salvo e a proteggere quel bambino che portava in grembo. Giulia Tramontano, la ragazza originaria di Sant’Antimo e uccisa dal fidanzato reo confesso a Senago, vicino Milano, è stata colpita a morte con 37 coltellate, di cui due letali al collo. E, forse, è stata ‘colpita’ alle spalle, senza avere modo di fuggire. A rivelarlo l‘autopsia, che è stata eseguita sul corpo della donna.
La giovane, di 29 anni, si pensava fosse scomparsa: da giorni non si avevano sue notizie, da sabato 27 maggio la famiglia non aveva più saputo nulla di lei. Il telefono spento, le chiamate a vuoto, quei continui annunci sui social. Non tutti la conoscevano, ma lei era entrata nel cuore degli italiani. Gli stessi che ancora increduli e sotto choc hanno dovuto fare i conti con la triste realtà: mentre tutti speravano nel lieto fine, Giulia e il piccolo Thiago, che portava in grembo, erano già morti.
L’autopsia sul corpo di Giulia Tramontano
Giulia Tramontano, stando all’autopsia eseguita proprio oggi, non è riuscita a difendersi. Le coltellate sarebbero state inferte tutte nella parte alta del corpo, tra cui una anche al volto. Una avrebbe perforato il polmone, mentre non risulterebbero segni di coltellate al ventre. Al momento, la Procura di Milano sta indagando per omicidio aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale. Ma servirà più tempo per capire se ci sia o meno la presenza di sostanze tossiche nel corpo, come quel veleno per topi trovato nello zaino del fidanzato reo confesso, ora difeso da un’avvocata di ufficio.
Resta difficile, invece, datare l’omicidio: quando è stata uccisa Giulia? Sul suo corpo sono state trovate delle ustioni, che hanno alterato i tessuti. Stando a una primissima ricostruzione, infatti, pare che il giovane abbia provato a bruciare il corpo, più di una volta, senza riuscirci.
L’omicidio di Giulia Tramontano
Da sabato 27 maggio nessuno aveva più notizie di Giulia: quell’ultimo messaggio all’amica, poi il telefono spento. E la macchina della solidarietà messa in moto sui social, anche dalla sorella, per ritrovarla e riportarla a casa. A lei e a quel bimbo, un maschietto, che portava in grembo e che tra due mesi avrebbe dato alla luce. Le speranze c’erano, fino alla fine sono stati diffusi annunci e appelli, ma nella notte del 31 maggio è arrivata la tragica scoperta: Giulia Tramontano, la 29enne originaria di Sant’Antimo (nel napoletano), è stata trovata senza vita a Senago, nel Milanese, dove si era trasferita da cinque anni per seguire il compagno e dove lì si era creata la sua vita. Il suo corpo è stato trovato dai Carabinieri in un’area verde abbandonata a Senago. E a portare lì gli inquirenti è stata la confessione del compagno, ora in carcere.