Avevano messo in piedi una truffa ai danni dell’Ama. Gonfiavano le fatture sui pezzi di ricambio per farci ‘la cresta’. Sono due i dipendenti della municipalizzata licenziati per aver raggirato la società. Una scoperta possibile, quando, la ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti, vedendo una scarsa disponibilità dei mezzi ha deciso di effettuare dei controlli sul parco mezzi.
Nel corso di accertamenti è stato scoperto il raggiro
È stato nel corso di questi accertamenti che è stato constatato che in particolare i pezzi di ricambio costavano davvero troppo. Così sono stati svolti accertamenti più minuziosi e oltre ai due dipendenti sono emerse irregolarità anche da parte di un dirigente e di un funzionario, come riporta La Repubblica. Il primo incaricato di svolgere controlli sui mezzi doveva anche supervisionare l’acquisto dei pezzi di ricambio, l’altro, invece, si occupava di mantenere i rapporti con le officine esterne. Gli accertamenti hanno fatto venire fuori ‘numeri’ spaventosi. Per lavoro che doveva costare all’azienda tremila euro, ne venivano chiesti 20mila.
Le numerose ‘violazioni’ da parte dei dipendenti Ama
Una vicenda che si somma alle innumerevoli altre che sono state registrate all’interno dell’Ama e sempre da parte di dipendenti infedeli: furto di gasolio, ma anche addetti ai cimiteri che sottraevano denti d’oro ai cadaveri, oppure certificati medici falsi per poter stare lontani dal lavoro, garantendosi comunque la retribuzione. Insomma la lista dei raggiri che netturbini, dirigenti e funzionari Ama hanno messo a segno ai danni della municipalizzata sembrano crescere con il passare del tempo. Purtroppo i casi sono tanti e diversi. Alcuni dipendenti della società sono arrivati fino al punto da imbustare e portare via materiale riciclabili per rivenderli, altri a sottrarre buoni pasto. Tutto questo senza considerare i ripetuti casi dei furti di gasolio. E ora questo episodio che ha portato a scoprire fatture dei pezzi di ricambio gonfiate.
Roma, furto di carburante in Ama: spariti 300mila litri di gasolio, 2 mila i dipendenti infedeli