È ufficialmente partito il processo per Camilla Marianera e Jacopo De Vivo, accusati di corruzione in atti giudiziari all’interno del caso della “Talpa al Tribunale di Roma”. Come sappiamo, la questione riguardò la fuoriuscita di informazioni top secret, legate a indagini o intercettazioni portate avanti da Procura di Roma, che gli indagati probabilmente ricevevano da un complice dentro piazzale Clodio per poi rivenderle a persone interessate o addirittura clan malavitosi.
Talpa al Tribunale di Roma, parte il processo
I due fidanzati sono accusati di aver creato un business attorno a questo fenomeno, con la praticante avvocato che probabilmente aveva tra i suoi clienti i maggiori boss della criminalità romana. Secondo le indagini, ogni informazione “top secret” costava agli interessati 300 euro, con dati che sarebbero stati confermati come “certi” per la precisione tecnica con cui venivano riportati ai clienti che ne chiedevano fruizione. Il processo si è aperto davanti ai giudici dell’ottava sezione penale, con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero di Giustizia che si sono dichiarati parti civili.
La prossima udienza sul caso della “Talpa nella Procura”
La prossima udienza è prevista per lunedì 3 luglio, con i giudici che vaglieranno le prove ammesse nella giornata di oggi. Saranno giorni utili per trascrivere tutte le intercettazioni, oltre poi a sentire il primo teste del pm, ovvero il responsabile dell’ufficio intercettazioni all’interno della Procura di Roma. Proprio all’interno di questi uffici, i tecnicismi precisi delle informazioni portano a ipotizzare come, potenzialmente, la Marianera e De Vivo tenessero un complice all’interno del Tribunale di piazzale Clodio. Una persona che, almeno al momento, le indagini ufficiali menzionano di “non aver individuato”, ma che sarebbe stata fondamentale per far andare avanti il business delle informazioni estrapolate dagli uffici di Giustizia romani. Avendo individuato il luogo da dove provenivano tali dati, il cerchio attorno ai responsabili si stringerebbe.