Papa Francesco dovrà essere operato. Il Pontefice dovrà recarsi al Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma per sottoporsi a un’operazione chirurgica all’intestino. Si tratta del terzo ricovero in due anni per papa Francesco, che ha sempre dimostrato una grande forza d’animo e una profonda fiducia in Dio. La sua testimonianza di vita e la sua azione pastorale sono fonte di ispirazione per milioni di fedeli e anche di non credenti in tutto il mondo.
Papa Francesco si opera, le cause
Secondo quanto comunicato dal direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, l’operazione è stata concertata nei giorni scorsi dall’equipe medica che assiste il Santo Padre e si è resa necessaria a causa di un laparocele incarcerato che sta causando sindromi sub occlusive ricorrenti, dolorose e ingravescenti. Il laparocele è una protuberanza della parete addominale causata da una debolezza dei muscoli o da una lesione precedente. La sindrome sub occlusiva è una condizione che impedisce il normale passaggio del contenuto intestinale. L’intervento consiste in una laparotomia e plastica della parete addominale con protesi. La laparotomia è un’incisione chirurgica dell’addome che permette di accedere agli organi interni. La plastica della parete addominale con protesi è una procedura che ripara la parete addominale con l’uso di una rete sintetica. L’operazione richiede una anestesia generale, aspetto questo che, durante l’ultimo intervento al colon, due anni fa, aveva dato alcuni problemi post operatori a Bergoglio. La degenza presso la struttura sanitaria durerà diversi giorni per permettere il normale decorso post operatorio e la piena ripresa funzionale.
Le attività prima del ricovero
Prima dell’operazione, Papa Francesco ha svolto le sue normali attività con serenità e dedizione. Stamattina, 7 giugno, ha tenuto regolarmente l’udienza sul sagrato di San Pietro, facendo salire a bordo della jeep cinque bambini, e ha letto per intero una lunga catechesi dedicata al tema delle conversioni. Ha anche ricevuto il cardinale Tagle e un funzionario del mondo arabo impegnato in una fondazione per il dialogo interreligioso. Nella sua catechesi, il Papa ha posto l’accento su come le conversioni al cristianesimo non funzionano mai per propaganda, costrizione o proselitismo, parola – quest’ultima – bandita da Papa Francesco e che richiamerebbe una linea politica che porta con sé gli stigmi, i modi di agire di un’egemonia colonialista. Le conversioni, ribadisce il Pontefice, funzionano invece per attrazione. Ha citato come esempio la santa francese Teresa del Bambin Gesù, patrona dei missionari, che con la sua preghiera e la sua carità ha attirato molti cuori a Gesù. A tal riguardo ha detto: “Alla Chiesa, prima di tanti mezzi, metodi e strutture, che a volte distolgono dall’essenziale, occorrono cuori come quello di Teresa, cuori che attirano all’amore e avvicinano a Dio. Chiediamo alla santa la grazia di superare il nostro egoismo e la passione di intercedere perché Gesù sia conosciuto e amato”.
La figura rivoluzionaria del Pontefice gesuita
Papa Francesco, il primo pontefice latinoamericano e gesuita della storia, è noto per il suo stile semplice, umile e vicino alla gente. Ha scelto il nome di Francesco in onore di San Francesco d’Assisi, il santo della povertà, della pace e della natura. Il suo magistero si caratterizza per l’attenzione ai poveri, ai migranti, ai giovani, all’ambiente e al dialogo ecumenico e interreligioso. Ha promosso una riforma della Curia romana e una maggiore collegialità nella Chiesa. Ha affrontato con coraggio e determinazione i problemi della pedofilia e della corruzione nel clero. Ha scritto importanti documenti come l’enciclica Laudato si’ sull’ecologia integrale e la lettera apostolica Fratelli tutti sulla fraternità e l’amicizia sociale. Ha compiuto numerosi viaggi apostolici in diversi continenti, portando il suo messaggio di speranza e di misericordia.
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