Un deposito degli “orrori”. E’ questa la scoperta fatta dal NAS nelle ultime ore a Roma che ha portato al sequestro di ben 875 tonnellate di alimenti e alla sospensione dell’intera attività di una società di distribuzione di prodotti etnici asiatici situata a Roma. L’operazione rientra in un più ampio quadro di controlli per la sicurezza alimentare portato avanti dalla sezione specializzata dell’Arma dei Carabinieri.
Maxi sequestro del NAS nel deposito di alimenti etnici a Roma
Per quanto riguarda il grossista individuato nella Capitale, nel corso dell’ispezione svolta, sono state riscontrate gravi carenze igienico sanitarie e strutturali. In particolare, nel deposito è stata accertata la presenza di sporcizia massiva frammista a escrementi di volatili nonché di insetti morti non rimossi da tempo. La notevole quantità di colli contenenti alimenti è stata trovata accatastata, senza scaffalatura, fino al soffitto così da costituire pericolo per il personale dipendente. Gli imballaggi riempivano la totale area degli ambienti tanto da non permettere il camminamento e/o consentire la regolare sanificazione.
I controlli del NAS in tutta Italia
Ma quello di Roma è solo uno dei tanti interventi effettuati negli ultimi tempi dai Carabinieri del NAS. Nel complesso, nell’ultimo anno, sono state eseguite circa 27 mila ispezioni nei confronti dell’intera filiera agroalimentare (produzione, distribuzione e ristorazione), rilevando irregolarità in oltre 10 mila strutture ispezionate (il 37%). Nel corso dei controlli sono state accertate 16.118 violazioni alle normative nazionali e comunitarie che disciplinano l’igiene e la sicurezza degli alimenti nonché arrestati 3 operatori del settore alimentare (2 veterinari addetti ai controlli della filiera delle carni e lattiero-casearia per corruzione ed abuso di ufficio, un titolare di un caseificio per furto di energia elettrica). Inoltre sono stati segnalati 9.328 soggetti alle Autorità competenti (di cui 772 denunciati all’Autorità Giudiziaria), elevate sanzioni amministrative per oltre 126 milioni di euro. Circa 798 le strutture (depositi, ristoranti, panifici, attività di produzione e vendita di alimenti vari, etc. per un valore complessivo di oltre 500 milioni di euro) chiuse per gravi irregolarità igienico-sanitarie ed autorizzative.