Roma. Contestato dalla Corte dei Conti un presunto danno erariale da oltre un milione di euro al direttore generale di Adir. Tale vicenda altro non è che un tassello facente parte della maxi inchiesta avviata dalla Corte a seguito delle verifiche delle Fiamme Gialle. Dal 2014 al 2020 Assicurazioni di Roma avrebbe pagato più di un milione di euro di risarcimenti per incidenti causati dalla buche senza tuttavia riavere dalle ditte il dovuto. Un ammanco che, come detto, oggi viene contestato al direttore generale e rispetto al quale sono passati ben tre anni.
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L’inchiesta della Corte dei Conti e la replica del direttore generale
Il direttore generale ha adesso a disposizione trenta giorni di tempo per presentare alla corte delle controdeduzioni e rispetto alla vicenda, come riportato dal Messaggero, afferma: “Non ho ancora visto approfonditamente l’atto, da una prima visione la richiesta appare totalmente non fondata, è una generica ‘colpa in vigilando.'” Assicurazioni avrebbe già chiesto i rimborsi alla società e alle ditte che si sono occupate della manutenzione senza però riuscire ad avere indietro la somma complessiva. Ora, se la somma non venisse liquidata, ci sarebbe un’ulteriore assicurazione a tutela di Adir per una copertura dell’80% del dovuto. Dunque, numeri alla mano, qualora Assicurazioni non dovesse riuscire ad avere indietro la cifra contestata l’ammanco finale sarebbe di 250mila euro.
La maxi inchiesta
Assicurazioni di Roma è entrata nell’interesse della Corte dei Conti per la maxi inchiesta cui accennavamo sopra e che riguarda non soltanto la situazione degli incidenti ma anche lo stato delle strade di ogni municipio capitolino. Dunque, sono diversi gli aspetti (bandi, costi, qualità dei materiali usati etc…) attenzionati dai finanzieri ed uno dei dati che era emerso dalle indagini è che, generalmente, gli interventi di riparazione vengono fatto con un estremo ritardo. Un fattore quest’ultimo che non desta certamente tanto stupore e che è visibile semplicemente facendo una passeggiata per le strade, dove le buche e i crateri ancora aperti sono innumerevoli.
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