Residenti esasperati al Pigneto, dove ieri si è sfiorata la tragedia a causa del lancio di oggetti provenienti da un appartamento situato a un piano alto di una palazzina. Tra le varie cose tirate verso la strada, una pesante caffettiera che, se avesse colpito una delle persone sottostanti, avrebbe sicuramente provocato seri danni, se non peggio. È successo a Piazza del Pigneto, a Roma, dove – in un locale della zona – era stata organizzata una festa di compleanno.
Pioggia di oggetti sugli invitati alla festa
Tutto è iniziato nel pomeriggio di ieri, 4 giugno. Nel locale si fa festa: palloncini colorati, musica dal vivo, persone che azzardano qualche passo danza. Si mangiano le pietanze del rinfresco, poi arriva la torta. E tutti in coro cantano la tradizionale canzone “Tanti auguri a te”. Tutti contenti, tranne qualcuno, evidentemente stanco della continua movida troppo rumorosa.
Ed ecco che, all’improvviso, invece dei regali sono spuntati una serie di oggetti, arrivati dall’alto di uno dei palazzi della piazza. Poi le secchiate d’acqua, le uova e pure una caffettiera. Di sotto si è scatenato il panico, con gli invitati che hanno iniziato a urlare spaventati. I gestori del locale hanno chiamato le forze dell’ordine e sul posto sono intervenuti i carabinieri. La festa, intanto, era rovinata.
Residenti esasperati
“Chi ha fatto un gesto del genere sicuramente non è sano di mente – commentano alcuni dei residenti – questo è un gesto da condannare. Se la caffettiera fosse finita in testa a qualcuno ci sarebbe potuto scappare il morto. È vero, qui c’è tanto chiasso, ma non si può reagire a questo modo: occorre procedere in modo civile, chiedendo di abbassare il volume o chiamando le forze dell’ordine”.
Ma c’è chi è esasperato. “Condanno il gesto, che è da criminali, ma chiamare le forze dell’ordine ogni volta che vengono invasi i marciapiedi dai tavolini e la musica supera i limiti fino a tarda notte, spesso si è rivelato inutile, perché c’è chi continua a fare come vuole. Certo che non si tirano le caffettiere e neanche le secchiate d’acqua, visto che ormai è diventata un’abitudine, ma comprendo l’esasperazione di chi non ne può più. Serve trovare una soluzione“.
Territorio allo sbando
E qui entrano in ballo le responsabilità dell’amministrazione pubblica. Si parla di gravi mancanze da parte del Municipio, che non garantisce la sicurezza necessaria ai residenti. “Troppe licenze, pochi controlli e il risultato è questo. Tra marciapiedi invasi da tavolini, i rifiuti che lasciano alcuni esercizi commerciali che non conferiscono correttamente e riempiono i marciapiedi con decine di sacchi di immondizia e zone off limits perché frequentate da spacciatori e delinquenti, non sappiamo più dove andare. Il parco è abbandonato e in pieno degrado, con cestini stracolmi di rifiuti a tutte le ore, bottiglie di birra a terra e vestiti stesi sugli alberi. Sulle panchine smerciano droga. E bisogna stare attenti agli scippatori. Noi siamo persone perbene, chiediamo solo che il nostro quartiere abbia il decoro che merita: paghiamo le tasse come chi abita ai Parioli“.
E sono tanti i residenti che cercano di darsi da fare per il quartiere, organizzando riunioni, iniziative, incontri. Cercano di farsi ascoltare dal Municipio e dalle istituzioni, chiedono maggiori controlli, maggiore pulizia, per combattere il degrado continuo. “Assistiamo a scene assurde. Ieri mattina un incivile aveva buttato un materasso sul marciapiede. Ci abbiamo trovato una persona che ci dormiva sopra: questi sono disagi importanti”.