C’è un retroscena dietro i furti avvenuti a Torvaianica, nel parcheggio di piazzale Kennedy, ai danni di una coppia di giovani turisti tedeschi – Melina e Martin – e di una famiglia di Pomezia. Un sedicente posteggiatore (ovviamente abusivo) che chiede denaro per evitare che l’auto in sosta venga svaligiata dai ladri.
Ma i soldi, almeno dalla coppia di stranieri, non viene data. Da loro questa “usanza” non c’è. O si parcheggia sulle strisce blu, e allora si paga il posto regolarmente al Comune o all’Ente proprietario della strada, oppure, se si tratta di un parcheggio libero, non si versano soldi a nessuno, senza regolare ricevuta.
Il racconto di Melina
“Ieri, quando siamo arrivati a Torvaianica, abbiamo trovato posto in piazza e abbiamo parcheggiato. Appena scesi si è avvicinato a noi un ragazzo scuro di carnagione. Non ci è sembrato italiano. Era alto circa 1,70, magro, di corporatura atletica. Avrà avuto una ventina di anni, forse qualcosa di più, capelli neri corti”. La descrizione di Melina è molto precisa. “Mi sono rimaste impresse le cicatrici grandi e vistose che aveva sulla parte superiore del braccio sinistro, indossava pantaloni neri corti e aveva una piccola borsa beige attorno al fianco”.
Il ragazzo si è avvicinato alla coppia e ha chiesto dei soldi “per controllare la macchina ed evitare che fosse avvicinata dai ladri”. “Abbiamo pensato che, in pieno giorno e in una piazza così affollata non ci fossero problemi. Vedevamo poi altre persone parcheggiare e andare via, quindi abbiamo fatto la stessa cosa. Erano circa le 8:30 del mattino e già il parcheggio si stava riempiendo”.
I vetri rotti, le valige rubate e la disperazione di Melina e Martin
Poco dopo mezzogiorno i due turisti tedeschi tornano al parcheggio, per prendere alcune cose in auto prima di decidere cosa fare nel resto della giornata. Ma, nell’avvicinarsi, si accorgono che qualcosa non va. Il finestrino posteriore destro è spaccato. E dentro la vettura le valigie con i vestiti, che erano nascosti nel portabagagli, erano sparite, insieme insieme alla borsa contenente il MacBook di Melina, che utilizzava per lavorare. E poi le AirPods e il cellulare del lavoro di Martin. E ancora il portafogli di lui, con all’interno tutti i documenti e le carte di credito.
“Quando ho visto quello che era successo ho avuto una crisi di nervi e mi sono messa a urlare. Non parlo l’italiano, non conosco nessuno, qui. Mi sono vista persa. Non sapevo cosa fare”, racconta Melina. “Appena siamo tornati ho visto in lontananza di nuovo il ragazzo, aveva tra le mani un bastoncino di bambù lungo 150/200cm. Era fermo sul muro che divide i due parcheggi. L’ho visto guardarsi intorno come se stesse cercando qualcosa o qualcuno. Appena si è accorto che eravamo tornati e che io stavo gridando disperata per la macchina è sparito”.
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Furti a raffica
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Torvaianica per raccogliere la denuncia. La famiglia di Pomezia era probabilmente in spiaggia ed è stata avvisata in seguito dai militari. I carabinieri hanno avviato le indagini e, in serata, hanno ritrovato il portafogli di Martin. Senza soldi, ma con i documenti e le carte di credito, che nel frattempo erano state bloccate. “Siamo scoraggiati… tra le cose che ci hanno rubato ce ne sono alcune a cui tenevamo tantissimo, che vanno al di là del valore materiale. Senza contare che siamo comunque senza soldi e senza abiti”, rivela Melina.
Ma quelli di ieri non sono stati i soli due colpi in piazzale Kennedy. “È successo anche a me la settimana scorsa”, rivela Luana. E come a lei anche ad altre persone. Il sospetto è quello di una banda che possa agire – soprattutto adesso in vista dei pienoni estivi – proprio grazie alla “distrazione” di qualcuno che, in cambio di denaro, sorveglia le auto che non si devono toccare. Le altre, degli automobilisti che non hanno pagato, non devono essere controllate, quindi può “casualmente” succedere che qualche ladro colpisca proprio quelle. Si individuano le persone che arrivano, si capisce cosa hanno lasciano vetture e soprattutto, da come sono equipaggiati, se staranno via molto o solo pochi minuti. Avvisare i complici è facile, avvertirli dell’arrivo dei proprietari pure, dal momento che si sa chi sono.
Se così fosse, il guadagno sarebbe molteplice. Da una parte quello proveniente dalla richiesta di denaro per il parcheggio, dall’altra quello dai furti. “Servono le telecamere – continuano a ribadire i residenti – Altrimenti facciamo scappare i pochi turisti che abbiamo, dando un’immagine di Torvaianica davvero pessima”.