Attesa per l’ultima puntata di “Quarto Grado”, in onda questa sera, venerdì 2 giugno 2023, alle ore 21.25, su Retequattro. Il programma, curato da Siria Magri, si occupa dei casi di cronaca più scottanti e controversi, con inchieste approfondite e testimonianze esclusive. In studio, a condurre, Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero. Il programma si apre con il caso di Giulia Tramontano, la 29enne incinta di 7 mesi, uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello nella loro casa di Senago, nel Milanese. Ora è accusato di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso.
Al centro della puntata anche il mistero di Anica Panfile, la 31enne madre di quattro figli il cui corpo è stato trovato domenica scorsa sul greto del Piave, a Spresiano, incagliato in pochi centimetri d’acqua. La prima ipotesi è stata quella del suicidio ma per gli inquirenti questa pista è apparsa fin da subito nebulosa. Si cerca di capire chi potrebbe aver ucciso e gettato nel fiume la donna.
Giulia Tramontano: una vita spezzata da una gelosia ossessiva
Giulia Tramontano era una ragazza solare e piena di vita. Originaria di Sant’Antimo, in provincia di Napoli, si era trasferita a Senago per amore. Lì viveva con Alessandro Impagnatiello, un barman di 30 anni che lavorava in un hotel di lusso a Milano. I due aspettavano un bambino che avrebbero chiamato Thiago. Impagnatiello aveva già un figlio di 6 anni nato da una precedente relazione.
La loro storia sembrava felice ma nascondeva un segreto. Impagnatiello aveva una doppia vita: una con Giulia e una con un’altra donna – una collega – che sarebbe rimasta incinta e che avrebbe poi abortito. Giulia aveva scoperto la verità sabato scorso quando aveva incontrato l’amante del fidanzato in un bar. Le due donne si erano confrontate e avevano capito di essere state entrambe tradite e ingannate.
Giulia era tornata a casa furiosa e aveva affrontato Impagnatiello. Tra i due era scoppiata una violenta lite che si era conclusa con il delitto. Impagnatiello aveva accoltellato Giulia al collo e al torace e poi aveva cercato di bruciare il cadavere nella vasca da bagno. Non riuscendoci, lo aveva avvolto in un lenzuolo e lo aveva caricato nel bagagliaio della sua auto. Poi era andato in giro con il corpo della fidanzata per tre giorni, cercando di cancellare le tracce e di depistare le indagini.
Domenica scorsa aveva denunciato la scomparsa di Giulia, raccontando agli investigatori che era uscita di casa senza portare con sé il cellulare e i documenti. Ma i carabinieri avevano iniziato a sospettare di lui e lo avevano interrogato più volte. Infine, mercoledì notte, Impagnatiello aveva ceduto e aveva confessato il delitto. Aveva condotto i carabinieri in un box di via Monte Rosa, a Senago, dove aveva nascosto il cadavere di Giulia. Poi era stato arrestato e portato nel carcere di San Vittore.
Anica Panfile: un mistero sul fiume Piave
Anica Panfile era una donna che amava la sua famiglia. Aveva quattro figli, di cui due gemelli di 4 anni, e viveva a Spresiano, in provincia di Treviso. Lavorava come operaia in una ditta di pulizie e si occupava della casa e dei bambini. Era sposata con un uomo originario della Romania, come lei, ma da tempo la loro relazione era in crisi.
Venerdì sera era uscita di casa dicendo al marito che sarebbe andata a trovare una sua amica. Ma non era mai arrivata a destinazione. Il marito aveva provato a chiamarla ma il cellulare risultava spento. Preoccupato, aveva denunciato la scomparsa alla polizia.
Domenica mattina il ritrovamento del corpo. Un pescatore aveva notato qualcosa di strano sul greto del Piave, a pochi chilometri da casa di Anica. Si trattava del cadavere della donna, vestito con gli stessi abiti che indossava quando era uscita. Il corpo non presentava segni evidenti di violenza ma era in avanzato stato di decomposizione.
La procura di Treviso ha aperto un’inchiesta per omicidio volontario e ha disposto l’autopsia sul corpo della donna. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire gli ultimi movimenti di Anica e di verificare se avesse dei nemici o delle conoscenze sospette. Non si esclude nessuna pista, nemmeno quella del suicidio o dell’incidente.
Omicidio Giulia Tramontano, il fidanzato studiava su Internet come uccidere la ragazza