Qual è la città dove si vive meglio in Italia? La risposta dipende da diverse variabili che vanno dall’età alle esigenze che si cercano, fino allo stile di vita che si desidera . Il Sole 24 Ore ha pubblicato la sua tradizionale indagine sulla qualità della vita nelle province italiane, basata su 36 indicatori suddivisi in sei aree tematiche: reddito e ricchezza, lavoro e innovazione, ambiente e servizi, demografia e società, ordine pubblico e tempo libero. Quest’anno, però, ha aggiunto una novità: ha analizzato i dati anche in base alle fasce d’età, distinguendo tra bambini (0-10 anni), giovani (18-35 anni) e anziani (65 anni e oltre). Il risultato è una classifica diversificata e sorprendente, che premia alcune città del Centro-Nord e penalizza quelle del Sud e le grandi metropoli. Siena è la provincia migliore per i bambini, grazie alla sua offerta culturale, educativa e sanitaria. Ravenna è la più apprezzata dai giovani, per le sue opportunità lavorative, di svago e di mobilità. Trento è la più adatta agli anziani, per il suo benessere economico, sociale e ambientale. E Roma, la Capitale d’Italia, in che posizione si trova?
Roma è una città ostile per i giovani
Roma è una delle città peggiori per qualità della vita in Italia, soprattutto per i giovani tra i 18 e i 35 anni, che la ritengono insoddisfacente sotto molti aspetti. La capitale occupa infatti il 97esimo posto su 107 province nella classifica generale del Sole 24 Ore, ma scende addirittura al 103esimo posto nell’indice che misura il benessere delle generazioni più giovani. I motivi di questa valutazione negativa sono molteplici e riguardano sia la sfera economica che quella sociale e ambientale. Roma, secondo lo studio, è una città caotica, inquinata, inefficiente e costosa, dove i giovani faticano a trovare opportunità di lavoro, di mobilità, e dove sono costretti a pagare affitti dai costi altissimi e insostenibili per delle stanze spesso mal messe e in zone non centrali. Secondo una ricerca dell’Istituto Toniolo del 2022, il 42% dei giovani romani vorrebbe trasferirsi altrove per migliorare la propria condizione di vita, preferendo le città del Nord Italia o dell’estero. Roma sembra non essere in grado di offrire ai giovani una qualità della vita che si concili con il reddito o con il lavoro, ma anche con la possibilità di esprimere la propria creatività, di accedere alla cultura e all’innovazione, di vivere in un ambiente sostenibile e solidale. Queste condizioni sono invece più presenti nelle province minori, dove i giovani si dichiarano più soddisfatti. Roma, quindi, sembrerebbe essere una città che vive sul suo passato glorioso, ma che non riesce a proiettarsi nel futuro con una visione inclusiva e dinamica.
La difficile vita dei giovani nelle grandi città
Roma non è l’unica città a non soddisfare le aspettative dei giovani. Nessuna città metropolitana si trova nelle prime 20 posizioni della graduatoria legata a questo parametro. Anche Milano (41esima), Torino (42esima), Napoli (93esima) e Palermo (104esima) presentano criticità che rendono difficile la vita degli under 35. Questi ultimi si dicono più soddisfatti e realizzati nel vivere nelle province minori, dove trovano maggiori opportunità di crescita personale e professionale. Secondo Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne, le grandi città sembrano non essere in grado di offrire queste condizioni, a causa di problemi strutturali che richiedono interventi urgenti e mirati.
Qualità della vita: Roma è una delle città peggiori per i bambini