L’Amministrazione comunale continua a far sentire la propria voce in merito all’annullamento dell’adozione della variante al PPE di Torvaianica Alta – Campo Jemini. Con la delibera di Consiglio comunale dell’11 giugno 2015, infatti, l’assise pometina ha non solo annullato la variante datata 10 febbraio 2009, ma ha anche demandato al Sindaco “ogni iniziativa giudiziale finalizzata ad accertare le eventuali responsabilità di coloro che a diverso titolo abbiano concorso nella redazione della suddetta variante”. Con questo mandato il Comune di Pomezia ha presentato l’8 febbraio scorso una denuncia/querela nei confronti della Regione Lazio e di tutti i soggetti ritenuti responsabili delle attività legate alla variante in oggetto, “palesemente adottata in violazione dei più elementari principi di legalità” – si legge nella querela – “determinando il rischio che laddove si intraprenda l’edificazione del territorio, si verificherebbe un’irreparabile danno per lo stesso […] favorendo i privati anziché la collettività”.
“Abbiamo spiegato diverse volte quali sono state le ragioni che ci hanno portato all’annullamento in autotutela della variante al PPE di Torvaianica Alta – dichiara il Sindaco Fabio Fucci – Tale decisione è giunta dopo un approfondito esame istruttorio compiuto dagli Uffici tecnici comunali da cui sono emerse numerose criticità, tra cui anomalie procedurali ed errate valutazioni sulle cubature da realizzare, impedendo di fatto l’equa e corretta ripartizione tra le aree destinate a servizi per la collettività e le aree destinate all’edificazione privata. Del resto era stata la stessa Regione Lazio che nel 2010, a un anno dall’approvazione della variante, aveva contestato al Comune di Pomezia numerose criticità, salvo poi mutare inspiegabilmente atteggiamento”.
“Tutte le azioni intraprese dalla nostra Amministrazione – conclude – mirano a vedere riconosciuto l’interesse pubblico al di sopra di quello dei privati, atteggiamento che la Regione ha fortemente contrastato in questi mesi con scelte a nostro avviso illegittime. E’ proprio per questo che, come da mandato del Consiglio comunale, procediamo con una querela nei confronti della Regione Lazio, di ex Dirigenti del Comune di Pomezia e di tutti gli altri soggetti coinvolti, per abuso d’ufficio e favoreggiamento. Chi ha sbagliato deve pagare e chi continua a perseguire nell’errore deve assumersi la responsabilità del danno irreparabile a cui sta esponendo il territorio e i cittadini che lo abitano”.