Negozi aperti il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, a Castel Romano, nell’outlet MacArthur Glen. La decisione della direzione aziendale sembra essere ferma sulle proprie posizioni, nonostante le proteste di lavoratori e sindacati. Per questo nel pomeriggio di oggi, 26 maggio, anche i dipendenti dell’outlet di Castel Romano hanno incrociato le braccia e hanno chiuso molti negozi, unendosi in presidio organizzato da USB per ribadire il loro dissenso. La protesta, che ha visto una massiccia adesione di lavoratori e lavoratrici, si inserisce nel contesto più ampio dello sciopero generale di USB che denuncia condizioni di lavoro, sia materiali che e salariali, inaccettabili in ogni settore.
I lavoratori del MacArthur Glen di Castel Romano, insieme al sindacato USB, avevano già consegnato alla direzione dell’outlet una petizione, con cui avevano raccolto oltre 3000 firme in meno di 10 giorni, scontrandosi però con la più assoluta indifferenza da parte della direzione del sito commerciale.
“Niente più festivi per i lavoratori”
“Nel commercio, a seguito della liberalizzazione delle aperture dei negozi, abbiamo assistito negli ultimi anni alla progressiva limitazione del diritto al riposo domenicale e festivo. Insieme alla privazione del diritto alla fruizione della festività, ai lavoratori è stata applicata una sempre maggiore flessibilità dei turni con paghe sempre più inadeguate al costo della vita, a causa dei rincari e dell’inflazione e di contratti stipulati al ribasso”, commentano dal sindacato USB.
“La complicità colpevole di CGIL CISL UIL ha quindi avallato le scellerate scelte dei legislatori, rafforzando il potere padronale da sempre interessato al solo profitto. È per queste ragioni che il presidio del 26 maggio è stato così rappresentativo del settore, e ha visto la partecipazione di tanti lavoratori e lavoratrici anche di altri centri commerciali”.
Battaglia condivisa per difendere i diritti dei lavoratori
“La battaglia di Castel Romano è una battaglia condivisa, in cui tanti hanno riconosciuto la necessità di prendere parte per difendere il diritto al riposo festivo, un diritto sempre più a rischio – proseguono i sindacalisti USB – Senza questo diritto alla fruizione delle festività, come senza salari adeguati, il lavoro rischia di rivelarsi come mero sfruttamento e schiavitù, i cui unici beneficiari sono i capi d’azienda che ne traggono sempre maggiori profitti. USB sostiene questa lotta e annuncia future mobilitazioni che andranno a colpire proprio nelle giornate commerciali di maggior picco: come nel Black Friday estivo promosso dall’outlet proprio per il 26 maggio”.