Ancora problemi nel carcere di Rebibbia ma, almeno stavolta, nessun incidente o disordine. Grazie al tempestivo intervento degli Agenti della Polizia Penitenziaria infatti sono stati scoperti e sequestrati per tempo alcuni smartphone e anche un pericoloso coltello rudimentale. Almeno tre i cellulari “intercettati” segno che, tra i detenuti, le tecniche per occultare oggetti eludendo i controlli si fanno sempre più all’avanguardia. Ma, stavolta, gli è andata male.
Sequestrati cellulari e una “grossa lama” a Rebibbia
“In poco più di una settimana sono stati effettuati infatti ben tre diversi ritrovamenti di smartphone, in diverse celle e probabilmente appartenenti a detenuti diversi a Rebibbia. Unitamente ad uno dei cellulari sembrerebbe addirittura che sia stato rinvenuto un coltello rudimentale di grossa lama”. A parlare è Gina Rescigno vice-segretario generale del sindacato di Polizia Penitenziaria S.PP.: “Dico bravi sicuramente ai colleghi per le scoperte che testimoniano, ancora una volta, la professionalità e la dedizione che da sempre contraddistingue la Polizia Penitenziaria. Le tecniche atte ad eludere il sistema purtroppo sono sempre più all’avanguardia, mentre le risposte dello Stato a tali comportamenti criminali sempre più inefficaci nel tempo”, aggiunge.
“Potenziare l’organico della penitenziaria”
Per il Sindacato c’è inoltre lo spunto per tornare a lanciare un appello al Governo sul tema della sicurezza nelle carceri: “Appare necessario in primis inasprire le pene in maniera esemplare. Il Governo Meloni dovrebbe inoltre iniziare ad incidere sostanzialmente sulla carenza organica della Polizia Penitenziaria e, nel contempo, aumentare la spesa anche per l’acquisto di strumenti tecnologici di ultima generazione conferendo la possibilità di programmare servizi di prevenzione e controllo sempre più efficaci”. Seguono a Garau le dichiarazioni del Segretario regionale S.PP. per il Lazio Gianluca Garau: “Gli ennesimi rinvenimenti confermano la bontà del nostro operato seppur in forte carenza di personale. Le diverse scoperte sono state frutto dell’intuizione e delle indubbie capacità anche investigative dei colleghi a cui vanno le nostre congratulazioni”.
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