C’è anche un uomo di Ardea tra gli arrestati nell’ambito dell’operazione dei Carabinieri dei Nas che hanno scoperto abusi sui disabili all’interno di un centro di riabilitazione per disabili a Grottaferrata.
La vicenda, che ieri ha catturato l’attenzione di tutti i media nazionali, ha mostrato come all’interno della struttura “Eugenio Litta”, noto Centro di riabilitazione per disabili dei Castelli Romani, avvenissero angherie e soprusi a danno dei pazienti, anche bambini, che non potevano assolutamente difendersi.
I malati venivano colpiti e umiliati con schiaffi, percosse, botte con il bastone della scopa. Veniva fatto ingerire a forza il cibo, e i pazienti – giovanissimi, ben 5 under 14, con il più piccolo di appena 8 anni – venivano terrorizzati con urla, insulti e minacce. Tutto è stato filmato dagli investigatori, che da tempo tenevano sotto controllo la struttura e il personale che vi lavorava. E quello che ne è uscito è un vero e proprio campionario degli orrori, con vessazioni di vario genere. Dieci gli operatori, sei donne e quattro uomini – accusati a vario titolo di maltrattamenti pluriaggravati e di sequestro di persona – sono stati tutti arrestati. Uno di loro è stato condotto in carcere, mentre agli altri nove sono stati concessi gli arresti domiciliari. Ci sono poi altre cinque persone sottoposte a indagine, in quanto è stato provato il coinvolgimento in un solo episodio di abuso.
L’incredibile “modus operandi” ha fatto parlare il procuratore capo di Velletri Francesco Prete di una “vera e propria prassi”, di una “consuetudine repressiva”, quasi di un “modello di trattamento” esteso ad un intero reparto, quello riservato ai pazienti under 20, e non episodi isolati.
Le indagini sono durate 3 mesi, durante i quali sono state utilizzate intercettazioni audio e video che hanno provato la colpevolezza delle persone indagate. Alcune di esse, un educatore professionale e un assistente socio sanitario con funzioni educative, avevano atteggiamenti particolarmente autoritari e violenti, tanto da creare un clima di terrore nei giovani ospiti. E proprio l’educatore è stato portato in carcere, in quanto ritenuto responsabile anche di sequestro di persona per aver segregato tre pazienti disabili nelle rispettive stanze di degenza, impedendo loro di muoversi.
Gli arrestati sono: l’educatore C. C., 57 anni di Roma, accusato di maltrattamenti aggravati e sequestro di persona, che risulta già allontanato in passato dalla direzione dell’Eugenio Litta, come spiega il direttore sanitario, perché sarebbe stato trovato a dormire dopo aver chiuso una paziente in una stanza; domiciliari invece per la 57enne M. A., di Ciampino, M.G. De P., 54 anni di Marino, D. C., 38 anni di Marino, A. C., 41 anni di Ardea, R. M. 47 anni, di Marino, S. M., 43 anni di Marino, E. P. 63, anni di Grottaferrata, R. P., 62 anni di Frascati e A. M. 49 anni di Frascati. Per tutti loro l’accusa è di maltrattamenti.