Assegno unico con figli a carico, sono cambiate le date e il nuovo calendario è entrato in vigore già nel mese di maggio, per cui alcune famiglie non hanno ancora percepito il sostegno economico. Sono due le date fissate dall’Inps: una va dal 10 al 20 del mese ed è per tutti coloro che non hanno avuto modifiche dell’assegno, rispetto al mese precedente, per gli altri invece la somma viene corrisposta dal 20 al 30 del mese.
Per chi slitta il pagamento dell’assegno unico
In questo secondo caso si tratta di quelle famiglie che hanno avuto delle variazioni dell’assegno unico rispetto al mese precedere, sia in funzione dell’Isee, sia in relazione alle situazioni specifiche del nucleo familiare. Ma per capire meglio se la situazione del singolo rientra in questo secondo caso, bisogna esaminare, alcuni dati specifici. Coloro che hanno gli assegni tra il 20 e il 30 sono quelli che hanno fatto domanda il mese scorso. Ma si tratterà di un ‘ritardo’ previsto solo per il primo mese, perché dal prossimo verrà accreditato tra il 10 e il 20 del mese.
I cambiamenti sono previsti anche per quelle famiglie che hanno avuto variazioni nel nucleo familiare, come la richiesta per un nuovo nato. Una comunicazione che una volta fatta all’inps modificherà anche la data di erogazione della somma. Anche qui, però, si tratta del mese successivo alla richiesta, poi tutto tornerà regolare.
Quali sono le comunicazioni da effettuare all’Inps
All’Istituto di previdenza va comunicato: il cambiamento dello stato di disabilità del figlio, la variazione dello stato di studente di figli di età compresa tra i 18 e i 21 anni, la separazione dei coniugi, la nuova ripartizione dell’assegno tra i genitori. Sono tutte attestazioni che potranno comportare un ritardo nell’erogazione della somma. In tutti gli altri casi eventuali ritardi vanno accertati o entrando le propria area personale oppure chiamando il numero verde dell’Inps.
Pagamento assegno unico maggio 2023 in ritardo? Le date, quando arriva l’accredito