Accusato di omicidio stradale aggravato il 43 enne romano P., M., – l’uomo che provocò la morte del 20enne Aldo Abbrugiati – è stato condannato dal Gup di Roma a sei anni di reclusione. Il ragazzo è deceduto il primo ottobre scorso mentre era sul Grande Raccordo Anulare, dopo esser stato investito da un’auto. Al termine dell’udienza tenutasi oggi, che è stata celebrata con rito abbreviato, il giudice ha disposto una provvisionale immediatamente esecutiva di 250mila euro in favore dei familiari che erano presenti in aula.
Ubriaco, travolse ed uccise il 20enne Aldo Abbrugiati: respinto il patteggiamento della pena
Condannato a sei anni l’uomo che provocò la morte di Aldo Abbrugiati
Il giudice non ha quindi concesso all’imputato le attenuanti generiche. Com’è noto, il 43enne non solo era alla guida in stato di ebbrezza ma viaggiava a 160 km orari superando, dunque, il doppio del limite consentito per legge. Oggi erano diverse le persone presenti fuori al tribunale, in attesa del verdetto. L’udienza è cominciata con le scuse da parte dell’imputato, le quali non hanno smussato i giudici che infatti, una volta terminato il processo, hanno condannato il 43enne romano a sei anni di reclusione.
I fatti
Aldo Abbrugiati aveva vent’anni appena e nel momento dei fatti stava facendo ritorno a casa dopo aver trascorso una serata con gli amici. Doveva essere una serata come tante ma si è poi tramutata in una vera e propria tragedia. Un impatto violento, devastante, a seguito del quale anche altre tre persone sono rimaste ferite.
A bordo della propria Mercedes, il 43enne ha dato luogo al tamponamento che si è poi rivelato fatale per il giovane. I successivi accertamenti da parte delle forze dell’ordine hanno poi evidenziato che l’uomo era alla guida in stato di ebbrezza ed oltre il limite di velocità consentito. A seguito dei fatti il legale aveva chiesto per l’imputato il patteggiamento della pena, richiesta che è stata poi respinto dal Gup di Roma. Ora invece arriva la condanna e anche se nulla potrà ridare indietro Aldo all’amore dei suoi cari, con l’udienza di oggi i familiari hanno ottenuto un po’ di giustizia.