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Andrea Delmastro e le rivelazioni dell’anarchico Cospito: la Procura chiede l’archiviazione

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Tribunale di Roma

Era stato indagato per ‘rivelazione e utilizzazione del segreto di ufficio’. Capo di indagine contestato al sottosegretario alla Giustizia di Fratelli d’Italia, Andrea Delmastro e sul quale la Procura di Roma era decisa a vederci chiaro. È arrivata, però, ora, proprio dalla magistratura inquirente, la richiesta di archiviazione, che ‘libera’ il parlamentare da qualsiasi sospetto circa comportamenti illeciti.

I colloqui di Cospito con due boss e le indagini

Era stato il vicepresidente del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, Giovanni Donzelli, a riferire quanto era stato detto dall’anarchico Alfredo Cospito e altri detenuti, ristretti in regime di carcere duro, nel carcere di Sassari, come riporta La Repubblica. Notizie che Donzelli aveva avuto dal Dipartimento amministrazione penitenziaria. Documentazione messa a disposizione degli inquirenti per valutare la posizione del sottosegretario. Ma evidentemente, documentazione e testimonianza resa da Delmastro, utile a ricostruire l’accaduto, hanno convinto la magistratura inquirente. Ed è stata proprio la Procura di Roma a sottolineare che seppure esiste la violazione del segreto amministrativo, mancava l’elemento soggettivo del reato.

La confessione del sottosegretario alla Giustizia

Ieri nel corso del Salone del libro a Torino Delmastro ha voluto parlare della vicenda che lo ha visto indagato e ha sottolineato di non ritenere di svelare alcun segreto di ufficio nel comunicare si essere ‘sotto procedimento penale’. Seppure non ha voluto entrare nel merito della faccenda, l’esponente di Fratelli d’Italia ha sottolineato come questa storia lo abbia turbato al punto da aver avuto problemi di salute, visto che un mese fa è stato colpito da ischemia.

In attesa del pronunciamento del giudice per le indagini preliminari

Di fatto la fase conclusiva, si spera, di questa vicenda verrà celebrata nell’udienza fissata davanti al giudice per le indagini preliminari, a luglio, quando si valuterà la richiesta di archiviazione formulata dalla Procura della Repubblica di Roma, ma verranno anche sentite le parti ed esaminate le prove. Solo dopo il magistrato si pronuncerà con sentenza.

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