Una decisione drastica quella del dirigente alle politiche sociali che con una lettera inviata ai presidi degli istituti invia l’elenco dei bambini che non hanno più diritto al pasto in mensa.
Colpiti dal provvedimento sono quelle famiglie che si sono impegnate, all’inizio dell’anno scolastico, a pagare il loro debito nei confronti dell’ente per non aver pagato in parte o per intero la retta dei loro figli negli anni precedenti.
Essendo ormai insopportabile il livello di evasione, il comune, quest’anno ha richiesto a tutti coloro che hanno fatto richiesta di iscrivere i propri bambini alla mensa scolastica, di sanare preventivamente ogni pendenza e di pagare ben 40 pasti in anticipo, pena il rigetto della domanda.
Molti morosi hanno rinunciato al servizio mentre altri hanno pagato; altri ancora, non avendo disponibilità immediata dell’intera cifra da coprire, hanno singolarmente concordato con gli uffici un piano di rientro. In base a questo patto, questi ultimi hanno regolarmente pagato la prima delle rate previste.
130 tra quelli che hanno concordato il patto di rientro, pagata la prima rata, hanno cessato i pagamenti e da qui il drastico intervento del dirigente. Quanto ancora dovuto sarà avviato alla riscossione coatta affidandone l’incarico alla società di recupero crediti convenzionata AIPA.