Lo streptococco è la nuova preoccupazione dell’anno. Infatti, come evidenziano i dati aggiornati, è boom per i test eseguiti in farmacia da parte degli italiani. Di fatto, se da ottobre 2021 a marzo 2022 ne erano stati venduti 3.857 in Italia, ora si percepisce sensibilmente un trend in rialzo: da ottobre 2022 a marzo 2023, sono stati 77.661 pari a un aumento del 1.913%. I dati provengono da Iqvia – per Ansa – il provider globale per le analisi di tipo sanitario e farmaceutico.
Streptocco, boom di test e antibiotici
Così, al progredire dei test, progrediscono anche, in modo direttamente proporzionale, le vendite degli antibiotici che sono generalmente indicati per combattere questo batterio: l’amoxicillina. Ritornando sui dati, allora, ecco che se da novembre 2021 a marzo 2022 sono state vendute 11,9 milioni di dosi, d’altro canto nel periodo che va da novembre 2022 a marzo 2023, si riscontra una vendita di ben 16,4 milioni di dosi, che corrisponde ad un netto +38%. A questo dato, però, bisogna aggiungere una precisazione: tale antibiotico viene comunque utilizzato anche per altre indicazioni, quindi l’incremento non è certo determinato in modo esclusivo dallo streptococco, e certamente non è un dato puro. Tuttavia, ci sono buone ragioni per pensare che gran parte dell’incremento sia dovuto proprio al fenomeno.
Scatta l’allarme scarlattina
A partire dalla primavera scorsa, la Federazione degli ordini dei farmacisti Fofi ha voluto lanciare l’allarme, allertandi ”il sistema sulla crescente indisponibilità di diverse categorie di medicinali e sul rischio concreto di arrivare a situazioni di grande criticità come quella che stiamo vivendo con l’antibiotico amoxicillina, acuitasi nelle ultime settimane a causa di un aumento del 50% delle infezioni da streptococco e di scarlattina, soprattutto tra bambini e ragazzi” – sono le parole proferite dal presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi), Andrea Mandelli, intervenendo a Tg 4 “Diario del Giorno”. E poi, ha aggiunto: ”Si sommano le ormai note difficoltà di approvvigionamento sia del principio attivo necessario alla produzione del farmaco amoxicillina, sia delle materie prime per il confezionamento, come diretta conseguenza dell’epidemia di Covid e dell’attuale scenario geopolitico. In mancanza del principio attivo, aumenta anche l’indisponibilità dei medicinali equivalenti, che determina la necessità di ricorrere ad antibiotici alternativi, meno appropriati”.