Quattro studenti con disabilità grave sarebbero stati esclusi da una scuola pubblica di Roma, creando il malcontento di genitori e politica. A raccontare il fatto, il parlamentare Marco Furfaro, attuale capogruppo del Partito Democratico all’interno della commissione Affari Sociali alla Camera. Il membro della segreteria dei Dem, infatti, ha preso l’episodio per rivolgere un’interrogazione al Ministero dell’Istruzione e chiedere delucidazioni sull’avvenuto.
Ragazzi disabili esclusi dalla scuola pubblica di Roma
La scuola pubblica dovrebbe accogliere tutti i ragazzi, gestendo quelli con disabilità grazie all’utilizzo di personale professionista, ovvero gli OPA e i docenti di sostegni. Ma nella Capitale del 2023, tante volte gli studenti con handicap cognitivo non vengono seguiti adeguatamente, per mancanza di personale addetto nelle singole scuole romane o per la mancanza di neuropsichiatri infantili nelle ASL che coprono il territorio. Condizioni scolastiche e sanitarie che, forse in alcune scuole, comportano scelte drastiche come purtroppo avvenuto in quest’ultimo caso.
La denuncia di Marco Furfaro
In una nota personale, l’onorevole Furfaro racconta: “Quattro ragazzi con disabilità grave sono stati esclusi dalla scuola pubblica. I genitori si sono visti rifiutare l’iscrizione al primo anno, per l’anno scolastico 2023/24 della scuola secondaria di secondo grado, per mancanza di posti. Una motivazione inaccettabile. In Italia l’inclusione scolastica per tutti è ancora un miraggio. Siamo ancora costretti a fare i conti con moltissimi casi di discriminazione e purtroppo quello che sta succedendo a Roma ad alcune famiglie è davvero insopportabile”.
Cosa dice la legge sul fatto?
Come evidenzia Furfaro, la legge in merito parla chiaro: “Parliamo – aggiunge – di quattro ragazzi con disabilità, certificata ai sensi della L. 104/92 art. 3 comma 3. Le famiglie hanno iscritto i ragazzi rispettando i termini imposti dalla circolare ministeriale, scegliendo per i loro figli le scuole secondarie di secondo grado più adeguate alle loro difficoltà ma anche alle loro attitudini, per assicurargli il diritto allo studio e per garantirgli apprendimenti utili per il loro futuro”.
Ministro dell’Istruzione interpellato sulla vicenda
Furfaro, sulla questione, conclude dicendo: “Una circostanza gravissima per un Paese in cui la scuola dovrebbe rappresentare il vero punto di riferimento e sostegno per i ragazzi e per le loro famiglie. Per questo ho presentato immediatamente un’interrogazione al ministro Valditara per chiedergli se è a conoscenza di questa vicenda e cosa intenda fare per porre rimedio e dare risposte rapide alle richieste delle famiglie”.