Non accenna a placarsi la bufera mediatica scatenata dal rifiuto del Pontefice ad impartire la benedizione al cagnolino di una fedele in San Pietro. Anche la Presidente dell’Enpa Carla Rocchi, ha voluto dire la sua dichiarando che “chi ama gli animali è anche in grado di amare i bambini, poiché l’affetto è una qualità che si manifesta sia verso gli animali che verso i più piccoli”. E ha invitato il Papa a riflettere sulla questione, sottolineando che l’amore di Cristo è illimitato e abbraccia tutti gli esseri viventi.
Questo dibattito sollevato dal Pontefice ci invita sostanzialmente – secondo la Rocchi – a riflettere sull’amore e sull’importanza di creare legami affettivi sia con gli animali che con i bambini. Non dovremmo necessariamente contrapporre queste forme di amore, ma cercare di comprendere l’unicità di ciascuna esperienza e l’importanza di prendersi cura di tutti gli esseri viventi.
Animali e bambini non sono in competizione per l’amore
L’amore per gli animali può essere fonte di grande gioia e soddisfazione. Gli animali possono diventare membri preziosi della nostra famiglia, offrendo compagnia, affetto e un’incondizionata presenza. Allo stesso modo, i bambini portano con sé una gioia e una speranza uniche, arricchendo le nostre vite in modi che solo un figlio può fare. L’avvocato Giada Bernardi dello Studio Legale GiustiziAnimale e presidente della OdV “Zampe che danno una Mano”, dal canto suo, si rivolge direttamente al Pontefice con una lettera aperta pubblicata sul suo profilo Facebook. Questo il testo.
“Santità! Gli animali sono parte integrante della nostra vita ed i cani in particolare giocano un ruolo fondamentale nella nostra quotidianità, oltre che nelle operazioni di recupero dei corpi sotto le valanghe, sotto le macerie, in mare. Per non fare menzione di quelli addestrati per la pet therapy e la diabetic alert.
Santo Padre! Durante la pandemia, quando gli esseri umani si guardavano con sospetto e diffidenza, gli animali domestici hanno portato conforto e sollievo a tantissime persone. Tra queste tanti anziani soli, privi del contatto con i propri cari.
Tante sofferenze alleviate, tante vite arricchite e salvate proprio da quelle creature che Lei ieri non ha voluto benedire. Ma che sono di gran lunga migliori di quelli che vanno a pregare nelle Chiese e poi si macchiano delle peggiori nefandezze. Santità, magari il cagnolino che a Lei pareva futile benedire era per quella signora l’unica compagnia, ci ha pensato?”
Sulla stessa linea di pensiero molti utenti Facebook hanno condiviso le loro reazioni riempiendo le pagine dei social di foto e commenti sull’argomento. Particolarmente toccante quello pubblicato da Loris W. e arricchito di bellissime immagini di salvataggi in mare e su terra di umani da parte di cani. Si domanda Loris: ma se si fosse trattato del cane di un cieco, di un disabile in carrozzina o di un ragazzo autistico, Bergoglio avrebbe avuto la stessa reazione?