Un grosso giro di auto rubate, che servirebbe in realtà come fonte di “pezzi di ricambio” per vetture incidentate comprate all’estero a prezzi stracciatissimi. Poi, una volta sostituite la parti malridotte con quelle nuove delle vetture rubate, rendendo così quelle incidentate praticamente perfette, queste verrebbero rivendute a un prezzo di gran lunga maggiore a quello di acquisto, con la complicità di concessionari compiacenti.
Roma, scoperto cimitero di auto rubate a Ponte di Nona
La scoperta a Ponte di Nona
L’ipotesi dell’enorme traffico di automobili, che verrebbero rubate in tutta Italia e poi portate a Roma per essere cannibalizzate, parte dal ritrovamento da parte di Marco Doria, ex delegato all’ambiente e ai rifiuti del VI Municipio di Roma Le Torri, alcune vetture nuove ormai smontate in zona Ponte di Nona, nello stesso Municipio.
Insospettito dal ritrovamento delle auto e di un gran numero di pezzi già smontati e abbandonati, probabilmente in quanto inutilizzabili, Doria, insieme ai agenti di scorta della Polizia di Stato che lo hanno assistito nelle varie fasi delle operazioni di ricerca, ha avvisato gli agenti della Giudiziaria della Polizia Locale, che hanno effettuato un controllo sulle vetture, rilevando che si trattava di veicoli rubati. Tra queste una Punto sottratta a Potenza e rinvenuta da Marco Doria tre giorni fa a Ponte di Nona e una Bmw Station wagon, ultimo arrivo, anche questa rubata, trovata nei pressi della nella stazione di servizio Rocca Cencia, dietro un bar, all’interno di un parcheggio.
Roma Capitale delle discariche (abusive) e dei rifiuti: la mappatura della vergogna
Ipotesi rivendita nei concessionari
Insieme alle auto sono stati trovati anche dei documenti, che fanno pensare al coinvolgimento di alcuni concessionari, situati nella zona compresa tra Casilina e Borghesiana. Il sospetto, sul quale dovranno lavorare gli agenti, è quello che una banda agisca rubando le auto su commissione, dopo aver acquistato vetture usate e incidentate all’estero, spesso all’asta per ottenere un prezzo più basso. Poi, una volta importate in Italia, per poterle rivendere, le auto necessitano di vari pezzi di ricambio, che, invece di essere acquistati, vengono “forniti” direttamente dalle vetture rubate.
Un sistema che porterebbe un guadagno enorme, visto che le auto, una volta rimesse a nuovo, acquisterebbero un valore anche decuplicato rispetto al prezzo di partenza, a seconda del danno iniziale e dei pezzi mancanti. Non è la prima volta che Marco Doria scopre cimiteri di auto cannibalizzate e poi date anche alle fiamme, ma per la prima volta ci sarebbero degli elementi maggiori su cui indagare per sollevare quello che sembra il coperchio di un vero e proprio vaso di Pandora.
Roma, pacco bomba a casa del principe Marco Doria: è il 5° in poche settimane