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Roma, s’innamora del prete e lo segue ovunque: sguardi insistenti durante la messa, telefonate e stalking

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Prete

Roma. Quando l’amore per la religione diventa fanatismo. O meglio: quando l’amore per il prete diventa ossessione. Telefonate, pedinamenti fuori la parrocchia, ma non solo. Anche sguardi languidi durante la cerimonia che continuavano a metterlo in soggezione. Il tutto nella casa del Signore. I primi segnali, come rivela anche il Messaggero, erano iniziati qualche anno fa, nel 2021. 

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A processo per stalking: 63enne perseguita il prete

I corteggiamenti erano insistenti, senza tregua. Ogni momento, ogni occasione era buona per manifestare i suoi ”sentimenti”, anche durante le confessioni in chiesa, il momento di massimo intimità a cui poteva aspirare l’uomo che, come detto, faceva di tutto per avere un contatto con l’oggetto del suo desiderio. Insomma, per un anno e mezzo, G.L., 63 anni, ha continuato a molestare il parroco della chiesa Natività di Nostro Signore Gesù Cristo, in via Urbisaglia, a San Giovanni. Ora, però, è stato inchiodato e dovrà difendersi dall’accusa di stalking dopo che ieri, giovedì 11 maggio 2023, il gup di Roma ha deciso di rinviarlo a giudizio.

La dinamica degli appostamenti e delle persecuzioni 

Le irruzioni erano frequenti, assillanti, così come anche a casa per l’amore non proprio corrisposto. Dopo quelle prime manifestazioni del 2021, subito dopo il comportamento dell’uomo si sarebbe fatto sempre più estenuante ed ossessivo. “Pretendeva che le confessioni durassero almeno tre ore”, questo ha scritto il pubblico ministero Antonio Verdi nel capo di imputazione. Ovviamente, il parroco faceva di tutto per allontanarlo, invitandolo ad andare via dalla chiesa e a non reiterare i suoi comportamenti poco opportuni. Ma era tutto inutile, perché il fedele era ostinato, ostruiva il suo passaggio, addirittura in alcune occasioni lo ha inseguito per diverso tempo. Ma le molestie non avvenivano solamente in chiesa o nei pressi, perché il 63enne con scuse di ogni tipo cercava di incontrarlo, e così avrebbe iniziato anche a recarsi a casa del sacerdote. Quando aveva raggiunto l’apice del suo fervore, l’uomo manifestava anche i suoi “desideri fisici” per il prelato. 

Il processo e la difesa

Fino alla fine, il sacerdote ha fatto di tutto per inibirlo, con le buone. Poi, arrivato al limite della sopportazione, ecco che nel luglio del 2022 ha deciso di denunciarlo. Durante le ultime ”imboscate”, infatti, l’uomo si era fatto più aggressivo tanto che nei suoi confronti era stato disposto il divieto di avvicinamento al prete. La sua giustificazione? “Sono un fedele molto devoto”, avrebbe detto il 63enne una volta interrogato dal magistrato. Ora, però, si va a processo. Inizierà il 19 settembre. Tuttavia, nell’udienza di ieri i legali dell’accusato hanno presentato una consulenza da cui risulta che l’uomo sarebbe affetto da una sindrome bipolare.

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