Un’edicola che chiude, una scena a cui purtroppo, ormai da tempo, siamo abituati. E Roma non fa eccezione considerando i tanti “chioschi” che recentemente, per svariati motivi, si sono ritrovati ad abbassare le serrande per l’ultima volta. C’è però anche chi quell’attività avrebbe voluto portarla avanti ma purtroppo non è stato possibile: è il caso questo della struttura situata nel quartiere Monteverde, diventata un punto di riferimento da decenni per i residenti. A gestirla, fino a poco tempo fa, Claudia, dopo la scomparsa dei titolari, due fratelli, rispettivamente la zia Laura e il papà Alfredo.
Chiude la storica edicola a Monteverde, il post diventa virale
La chiusura dell’edicola ha scosso tutti nel quartiere. Sui social, una volta diffusasi la notizia, il post è diventato virale scatenando numerose reazioni e commenti. A quanto pare alla base della chiusura dell’attività ci sarebbero alcuni problemi e conteziosi burocratici risalenti a molti anni fa e che, nel tempo, evidentemente non sono stati risolti. “Negli anni papà e zia hanno provato in ogni modo con proposte su proposte, progetti su progetti, nei riguardi dell’Amministrazione per sistemare le irregolarità e risolvere il problema. Purtroppo però, dall’altra parte, non c’è mai stata volontà di fare altrettanto se non, a parole, durante le varie campagne elettorali. Questa è la politica italiana. E oggi siamo arrivati a questo epilogo con la chiusura dell’attività”, ci dice la signora Claudia. In tanti hanno espresso solidarietà alla famiglia – anche perché negli anni era diventata praticamente un’istituzione – auspicandosi una soluzione nel prossimo futuro per impedire cioè che un pezzo di storia (letteralmente) sparisca per sempre. Altri ancora, c’è da dire, pur mostrando sostegno agli ultimi proprietari, si sono schierati “contro” sostenendo che, “se c’erano irregolarità non si poteva fare altrimenti”.
Il ricordo dei residenti
Tanti nel frattempo i ricordi postati sotto le foto – qui trovate il post nel gruppo NOI DEI COLLI PORTUENSI, MONTEVERDE & DINTORNI – che ripercorrono anni e anni della vita del quartiere. “Quante volte mi sono fermata a comprare i giornali in quell’edicola. Ricordi bellissimi dell’infanzia di mia figlia che frequentava la scuola di suore del Sacro Cuore. E rammento i volti sia del marito che della moglie come se fosse ieri. Mi dispiace tanto e tutta la mia solidarietà alla figlia”, si legge in un commento. “Si parla tanto di tutelare la carta stampata nei confronti del web e poi si arriva a questa conclusione…ma non si poteva spostare sulla piazza?“, aggiunge un altro residente. “Vedere la serranda chiusa stamattina è come vedere la piazza senza il suo centro…Tutti abbiamo ricordi legati a quell’edicola e tanti di noi si sono smobilitati con le firme cercando di proteggere qualcosa che un po’ appartiene a ognuno di noi…Tanto, tanto amaro in bocca”.
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