Un uomo coraggioso, che odiava l’ingiustizia. E che ha pagato a caro prezzo il suo spirito di sacrificio per lo Stato. Antonio Montinaro è una delle vittime della strage di Capaci: grazie alla sua dedizione era diventato uno degli agenti più fidati della scorta di Giovanni Falcone, il magistrato ucciso nella strage del ’92. Nel salotto di Serena Bortone oggi si parlerà proprio di Montinaro la cui memoria rivive attraverso le pagine del libro scritto dalla moglie Tina.
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Antonio Montinaro, la storia dell’agente della scorta di Falcone ucciso nell’attentato
Vivace, con uno spiccato senso di Giustizia e con la volontà di non starsene con le mani in mano. Così un giovanissimo Antonio Montinaro entra in Polizia in un periodo davvero difficile per la storia italiana. Ma non gli basta, chiede di poter essere d’aiuto dove c’è maggiore bisogno. In Sicilia si combatte una guerra quotidiana con la Mafia ed è lì che Montinaro si fa trasferire. Quel 23 maggio di 31 anni fa lui era in una delle auto che accompagnava il corteo di Falcone: l’esplosione, tremenda, non gli lascia scampo. Nel tratto dell’autostrada A29, da Punta Raisi a Palermo, alle 17.58, oltre quattrocento chili di tritolo fanno esplodere la Fiat Croma con a bordo il magistrato Giovanni Falcone: nell’attentato muoiono la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Rocco Di Cillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro. Restano feriti invece gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista Giuseppe Costanza.
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La vita privata di Montinaro, la moglie Tina
Montinaro, pugliese, era nato l’8 settembre 1962. E’ stato un Assistente della Polizia di Stato prima di diventare agente personale della scorta di Falcone. Al momento dell’attentato Montinaro si trovava a bordo della prima delle tre vetture blindate che stavano riaccompagnando il magistrato. L’agente morirà sul colpo. Dal punto di vista della sua vita privata in Sicilia Montinaro aveva trovato l’amore con la moglie Tina dalla quale ebbe due figli (Gaetano e Giovanni). Lei, oggi tra le principali promotrici dell’Associazione Vittime di Mafia, ha scritto un libro per ricordarne il sacrificio e l’alto valore come uomo e come agente di Polizia.
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