Roma. Poche parole e tanto spavento. Don Umberto, 82 anni circa, e parroco della chiesa Santa Dorotea a Trastevere, è stato aggredito e rapinato proprio davanti al Convento di San Giovanni. L’aggressore dapprima si è avvicinato all’uomo di chiesa con una scusa banale, poi lo ha attaccato per potergli sfilare i soldi che aveva addosso. Il parroco ha detto al Messaggero, dopo il fatto: ”Se me li avesse chiesti glieli avrei dati: non c’era bisogno di aggredirmi, avevo capito che si trovava in difficoltà”.
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Prete aggredito a Roma davanti al convento
Poi, dopo qualche sospiro, si lascia andare la suo racconto: ”Stavo inserendo le chiavi nella serratura quando un uomo mi ha chiamato da dietro, non lo conoscevo, mi ha chiesto una sigaretta e gli ho risposto che non fumo, poi mi ha colpito alle ginocchia e ha preteso del denaro con aggressività”. Dopo il colpo, Don Umberto è stordito, non capisce bene cosa stia accadendo, e rimane con le mani e le braccia aggrappate al portone della chiesa, ma non prova ad opporsi al suo aggressore, né a reagire davanti ai suoi tentativi di portargli via il denaro contante che aveva con sé. Come lui stesso ha raccontato: ”Anche i carabinieri che sono poi intervenuti – aggiunge – mi hanno detto che ho fatto la cosa giusta, ho avuto paura sì, ma se mi avesse chiesto del denaro fin da subito glielo avrei dato perché era visibilmente una persona in difficoltà”. Dopo l’aggressione, l’uomo gli ha strappato via quello che possedeva in tasca: circa 200 euro e si è poi dato alla fuga, facendo perdere le sue tracce.
La dinamica dell’aggressione: cosa è successo
Il fatto è accaduto nella giornata del 6 maggio scorso, intorno alle 13.00, quando il parroco stava rientrando in convento, non distante dall’associazione che opera per conto della chiesa. Fino a poco tempo prima, il parroco era stato impegnato nel distribuire cibo ai più bisognosi: ”È un’attività che portiamo avanti da tempo – ha spiegato il prete – offriamo soccorso e pasti a chi ne ha bisogno”. Ritornando, invece, sul suo aggressore, ha continuato: ”Sicuramente aveva bisogno di aiuto ma ripeto, vicende come questa fanno riflettere sul disagio che pervade la società e chi, nella società, non ha punti di riferimento o certezze. Ma l’avrei aiutato se solo l’avesse chiesto. Sono spaventato certo e sono felice che non abbia fatto del male ma aveva bisogno di aiuto”. Ad ogni modo, tutto porta a pensare che si trattasse di una persona in difficoltà, disagiata.