Daniela Poggi. É una storia di successo, di amore trasversale per la cultura e di impegno nel sociale che continua quella dell’attrice Daniela Poggi. A partire da maggio, usciranno in tutta Italia i 3 film che la vedono tra le principali interpreti e nello stesso mese sarà in uscita anche l’audiolibro della sua ultima opera letteraria, dal titolo ‘Ricordami!’
Daniela Poggi, un’attrice dal grande impegno sociale
‘Dark Matter’
Il primo appuntamento al cinema è il 4 maggio con ‘Dark Matter’, thriller internazionale di Stefano Odoardi, prodotto dalle italiane Superotto Film Production, Orange Film e dalla olandese KeyFilm con il sostegno della Regione emilia-Romagna, della Regione Lazio e – in Olanda – del Netherlands Film Fund.
Con la Poggi, la pellicola coinvolge Alessandro Demcenko, Angélique Cavallari, Eleonora Giovanardi, Thierry Toscan, Elisabetta Pellini, Orso Maria Guerrini, Daniela Poggi, Simona Senzacqua, Shaula Pascucci, Angelica Cacciapaglia e, per la prima volta sullo schermo, il giovanissimo Giulio Cecchettini. Il regista, che ha curato anche la sceneggiatura insieme a Sytske Kok, dallo splendido set di Castel del Rio, ci guida attraverso la trama e le location emiliano-romagnole, con le prime, suggestive, immagini.
‘C’hai 5’
Secondo appuntamento al cinema, quello con “C’hai 5“, il cortometraggio diretto e sceneggiato da Daniele Falleri, in uscita il 7 maggio, con la partecipazione di Maria Grazia Cucinotta, Gabriel Garko, Andrea Roncato e Pino Ammendola. Il film è prodotto da Vivi la Vita srl di Nando Moscariello e ha l’ausilio di Liberituttionlus, – www.liberituttionlus.org -che sostiene la ricerca scientifica per curare le patologie renali. C’hai 5 è un film sociale sospeso tra la morte e la vita possibile se si intervenisse prontamente.
E’ la vicenda di una giovane ragazza che a 16 anni è costretta a rinunciare ai suoi sogni per iniziare una vita attaccata ad una macchina che le lavi il sangue. Riceverà però un grande dono che le permetterà di ricominciare a volare libera. Ogni attore ha partecipato con spirito di condivisone riguardo il tema. Il corto è proiettato all’interno del Festival Internazionale della Cinematografia Sociale Tulipani di Seta Nera, fuori concorso.
‘Ritorno al Presente’
E la Poggi torna una terza volta al cinema con la pellicola ‘Ritorno al Presente’ di Max Nardari, selezionata per concorrere al ‘Premio Sorriso Rai Cinema Channel’ V Edizione del Festival Internazionale della Cinematografia Sociale Tulipani di Seta Nera (5- 7 maggio 2023).
Questa dinamica commedia racconta la storia di Palmira, una giovane attrice molto famosa negli anni ‘80, a seguito di un incidente entra in coma e al suo risveglio si ritrova catapultata nell’anno 2020. Durante una serata, organizzata dal suo agente Thomas per festeggiare il ritorno alla vita, Palmira si rende conto che in 30 anni sono cambiate tantissime cose.
Thomas le spiega che l’invenzione dei cellulari e l’avvento dei social network hanno stravolto il modo di comunicare e le presenta Katiusha una giovane influencer che l’aiuterà a promuovere la sua immagine sul web. Palmira, non avendo altra scelta, si affida così nelle mani di Katiusha e inizia a scoprire il mondo dei social. Come vivrà Palmira in questa nuova realtà virtuale?
Per ‘Ritorno al presente’ la Poggi è vincitrice di ben 10 premi come miglior attrice protagonista anche al Reel Comedy Fest di Chicago: best actress. Daniela Poggi è anche nel cast di ‘L’anima in pace’, il nuovo film di Ciro Formisano, con il quale ha girato ‘L’Esodo’ e ha vinto numerosi premi come miglior attrice protagonista, in prossima uscita nelle sale.
‘Ricordami!’, l’audiolibro
Sulla scia della artisticità eclettica e dinamica della Poggi, il 12 maggio esce l’audiolibro dell’ultimo libro a sua firma ‘Ricordami!’ (edizioni ‘La vita felice’) romanzo dalla trama drammatica che non perde mai dolcezza e speranza. I proventi della vendita saranno devoluti a Salento Alzheimer, di cui la Poggi è Testimonial.
Le prime ore della sera. Una stanza. Un letto sul quale è distesa una donna che, per anni, giorno dopo giorno, è scivolata nell’oblio dell’Alzheimer. Una poltrona dove siede la figlia, conscia che quella sarà la notte che libererà la madre dalla prigionia del corpo.
La protagonista si mette a nudo senza timore del giudizio o della critica, in un flusso di parole che compongono un soliloquio. È un grido silenzioso che esplode senza remore, come una necessità di confermare la propria esistenza, là dove la malattia ne cancella ogni traccia.
Prima che sia troppo tardi, tutto deve essere rivelato, detto, ricordato. Racconto di vita confermato da fotografie ingiallite che la figlia metterà nelle mani della madre, perché le porti con sé in quel viaggio estremo. Daniela Poggi si svela nella malinconia della maternità mancata, nel senso di abbandono provato in collegio, nella ricerca della felicità, sempre in fuga da se stessa e dagli altri, attraverso viaggi, vissuti in gioventù, a volte al limite dell’incoscienza.
E di fronte all’asprezza del morbo della madre, della morte prematura del padre e della perdita dei figli, l’autrice mantiene una profonda consapevolezza delle scelte compiute come emblema del suo innato spirito libero. Piccoli incastri narrativi, ironici e lievi, compongono il puzzle di questo romanzo, che si conclude in una delicata scena di intima quotidianità. Di quella notte resteranno due madri e due figlie.
Nel 2021 ha costituito una società SRLS impresa sociale iscritta al terzo settore per promuovere e diffondere cultura “Bottega Poggi”.
In questi giorni ha terminato le riprese del cortometraggio di Ildo Brizzi “Nel bianco” sul tema della metafonia e interpreta Franca, una medium.
Daniela Poggi, ‘credo nei ruoli che scelgo’
‘C’hai 5’, il cortometraggio di Daniele Falleri,
Di recente sono terminate le riprese di uno dei lavori che la hanno tenuta impegnata ultimamente. ‘Quando Daniele – Falleri, ndr– mi ha proposto la partecipazione a questo corto ho accettato immediatamente. E’ una storia che mi ha coinvolto parecchio, ho una amica che ha avuto in dono un rene e sono sensibile alla tematica delle donazioni. Daniele era molto entusiasta del progetto, adoro Falleri. Avevo già lavorato con lui in passato, lo conoscevo già sia come regista che come sceneggiatore. Amo il suo essere ‘fuori dal coro’, abbiamo affinità culturali e intellettuali.
Abbiamo passato una splendida giornata con il cast dei giovani attori presente in ‘C’hai 5’, abbiamo girato la scena in cui mi interfaccio con Maria Grazia Cucinotta, donna sensibile e attenta, nella quale comunico alla ragazza protagonista la fatidica frase ‘C’hai 5’, che da il titolo al corto.
Mi sono molto immedesimata nei panni di un medico che deve comunicare al paziente una sentenza come quella, sapendo cosa significhi per chi debba cominciare un percorso di dialisi. Mi sono domandata come debba essere trattato un paziente, un essere umano, in quei momenti. Come trovare la delicatezza per dire certe cose, dare umanità in quel momento drammatico.
Io non immaginavo minimamente che esistesse una realtà così dolorosa dietro una storia di dialisi e trapianto. Bisognerebbe che questo cortometraggio fosse visto da una moltitudine di persone. Trovo che sia un lavoro importante di sensibilizzazione. Nel nostro Paese i corti non hanno molta visibilità, purtroppo… Bisognerebbe farci anche un film con questa tematica. In Italia di temi reali come questi è difficile parlarne; è più facile parlare di cose leggere.
Io mi auguro che questo lavoro abbia un senso, scelgo sempre con cura e con il cuore i ruoli da interpretare e credo molto in questa parte.
Daniela, cosa pensa della ricerca scientifica?
Sono scettica e polemica. Ricordo l’Italia un Paese all’avanguardia in questo campo; ora avverto un enorme vuoto. In passato molti passi avanti erano stati fatti nella ricerca. Oggi vedo che molti finanziamenti sono portati fuori dall’Italia.
Le patologie invalidanti sono molte, i nostri giovani sono costretti spesso ad andare all’estero perché qui non hanno le migliori condizioni per lavorare. Tutto appare politicizzato in campo di ricerca, burocratizzato, si mettono al primo posto gli interessi invece del bene comune, che è all’ultimo posto.
Penso che prima ci sia il bene delle persone e poi il resto. Da trent’anni le cose vanno così, vi è il degrado, il decadimento totale artistico e culturale, nel nostro Paese. E’ un vero peccato. Il popolo italiano ha chinato la testa, mentre dovrebbe urlare il propri diritti. La Francia in questo è diversa, non pecca di vigliaccheria.