L’obiettivo di un hacker triestino, di 48 anni, era diventato quello di ricattare grandi marchi alimentari con la minaccia di avvelenare i loro prodotti nei supermercati italiani. Il metodo andava ormai avanti da diversi mesi, con il soggetto che aveva scritto a diverse industrie alimentari presenti nel nostro Paese, promettendogli di andare in un supermercato ad avvelenare cibi e acqua qualora non gli avessero mandato centinaia di migliaia d’euro.
Minacciava di avvelenare cibo e acqua nei supermercati
Voleva crearci un business dietro questi ricatti, o almeno le grandi cifre che chiedeva nei propri ricatti fanno intendere questo scenario. L’uomo, nelle proprie minacce, chiedeva tra i 20 mila euro e i 200 mila euro, tutti da pagare in criptovalute. Minacce che lui girava ai grandi marchi della distribuzione alimentare, minacciandoli di fare iniezioni di cianuro o tallio sui loro prodotti all’interno dei vari supermercati presenti nella nostra Nazione. Minacce a cui non ha mai ceduto nessun imprenditore, che anzi hanno poi prontamente sporto denuncia alle Forze dell’Ordine per questi messaggi.
L’uomo poteva realmente avvelenare i prodotti alimentari?
Con il senno di poi, si può fare tutto. Resta che lui provava a intimidire in maniera convincente i vari imprenditori alimentari, a cui inviava sempre più spesso dei video con le sue minacce. All’interno di questi filmati, si vedeva l’hacker avvelenare con una siringa campioni di bottiglie d’acqua o cibi, ma facendo tutto ciò in locali suoi. Non vi è traccia, facendo fede alle indagini, che il soggetto abbia mai fatto un’azione simile all’interno di un supermercato o altra catena destinata alla vendita di prodotti alimentari. Probabilmente si faceva forte dietro lo schermo di un computer, non raggiungendo mai l’estremo gesto per mettere in pratica tutto ciò nella realtà. Nonostante questo, per l’uomo sono scattate ugualmente le manette, vista la sua oggettiva pericolosità all’interno della società.
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