Non solo la beffa di aver perso tutto quello che si erano portati per la vacanza, adesso la scoperta di non avere più nemmeno i ricordi del figlio piccolo morto due anni fa. Sì perché in quelle valigie portate via con efferatezza dall’auto parcheggiata sul lungomare delle Sirene c’era anche un computer e un hard disk pieni di ricordi di vita: tra cui quelli del bimbo di 7 anni perso dalla coppia nel 2021. E per questo adesso la famiglia lancia un appello: “Vi prego restituiteci almeno le foto di nostro figlio”.
Il furto a Torvaianica per la famiglia della Onlus Milano 25
Di questa storia vi avevamo dato conto nei giorni scorsi. La famiglia, di ritorno da una vacanza, si era fermata sul lungomare delle Sirene a Torvaianica per soli 60 minuti, giusto il tempo di salutare il gruppo di Milano 25, una Onlus che aveva organizzato una festa per una mamma in terapia oncologica. Per questo Benedetto, il papà, aveva parcheggiato la macchina sul lungomare salvo poi fare al suo ritorno la terribile scoperta. La macchina era stata distrutta e tutto quello che conteneva era svanito nel nulla, portato via da ladri senza scrupolo. Ma non è finita qui. Considerando i danni causati al vetro posteriore i familiari sono stati costretti a intraprendere tutto il viaggio di ritorno senza vetri, viaggio avvenuto comunque in ritardo considerando la perdita del traghetto prenotato per la Sicilia a seguito dell’accaduto. Insomma, un incubo davvero senza fine.
Rubate anche le foto del figlio scomparso nel 2021
Oggi però, a distanza di 48 ore, come un altro fulmine in un cielo già tempestoso, la famiglia si è accorta che ad essere scomparsi non c’erano soltanto oggetti che, bene o male, tralasciando l’amarezza, si possono ricomprare. In mezzo alle valigie c’erano infatti anche le foto e i video del figlio scomparso due anni fa contenute sia nel pc che nell’hard disk esterno che si trovavano nella macchina. E per quelle, purtroppo, al momento non c’è soluzione. Da qui la volontà di lanciare un disperato appello ai ladri: “Almeno fate in modo di restituirci le foto di nostro figlio”.