Latina. Continuano senza sosta i controlli nel territorio pontino, soprattutto da parte dei carabinieri della stazione forestale contro l’abbandono dei rifiuti, piuttosto diffuso nel capoluogo ma non solo. I controlli si sono susseguiti anche nelle zone periferiche della città. Spazzatura e immondizia ovunque, soprattutto ai margini della strada, sulle banchine o nei luoghi pubblici, che diventano di fatto discariche a cielo aperto per la ‘gioia’ di tutti i cittadini del posto.
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Rifiuti a Latina, piovono sanzioni
Durante le perlustrazioni degli ultimi giorni, i militari all’opera sul territorio hanno elevato sanzioni per 3.600 euro a causa del mancato rispetto della normativa ambientale nazionale a carico di 6 cittadini, mentre altri 8 sono stati sanzionati per violazione al regolamento di polizia urbana del Comune di Latina, per un importo pari a 2.200 euro. Diversi sono i punti in cui sono stati rinvenuti rifiuti di ogni genere, coma ad esempio il fiume Astura, a Borgo Sabotino, o anche in strade dei borghi limitrofi, come Borgo Montello, ma anche Borgo Santa Maria, Borgo Bainsizza, molti dei quali erano occultati tra le sterpaglie.
Controlli anche nei borghi: rifiuti di ogni tipo
I controlli hanno rivelato che la maggior parte dei rifiuti era costituita da sacchi di plastica con rifiuti indifferenziati e, nei casi peggiori, ingombranti, e anche vetro. C’erano tra questi anche pezzi e componenti di veicoli, con anche le rispettive targhe. La cosa peggiore è che si tratta di rifiuti, questi, non convenzionali, che fanno parte di categorie per cui il loro smaltimento corretto deve avvenire attraverso le apposite isole ecologiche presenti sul territorio. Per coloro che sono muniti di scarsa sensibilità ambientale, è doveroso ricordare che, in generale, sono previste sanzioni amministrative che possono arrivare anche a 3000 euro per singolo caso. Se, invece, la condotta illecita viene perpetrata da coloro che sono titolari di aziende, società e ditte, allora si può incorrere anche in sanzioni penali con l’arresto fino a due anni e una multa fino a 26.000 euro nei casi più gravi.