Non prende bene la notizia della sua esclusione dal concorso e decide di distruggere la sede d’esame. Succede a Roma dove un uomo, intenzionato ad iscriversi alla procedura per ricevere la licenza da NCC, dopo aver appreso la comunicazione dell’inammissibilità della propria domanda, ha perso letteralmente il controllo mettendo a soqquadro e distruggendo ogni cosa gli capitasse a tiro. E per fermare la sua ira è stato necessario l’intervento dei Carabinieri.
Distrugge la sede d’esame a Roma, arrestato 50enne
Siamo al Torrino, nei locali di Via Giorgio Ribotta dove si svolgono delle procedure per il rilascio del titolo di NCC, il noleggio con conducente. Ma quando la domanda dell’uomo, italiano sulla cinquantina, arriva sulla scrivania degli esaminatori l’iter viene bloccato ancor prima di iniziare: nell’istanza presentata dal 50enne vi sarebbero degli errori e dunque non può essere accolta. Né, purtroppo, corretta. Ed è lì che scoppia il caos.
Cosa è successo nella sede d’esame dell’ex Provincia al Torrino
I fatti risalgono a giovedì scorso come riporta oggi il Messaggero. L’uomo, appreso il respingimento della sua domanda, ha iniziato a dare in escandescenze provocando il terrore di chi, come lui, era in quella sala ad attendere i responsi della commissione esaminatrice. Dapprima ha afferrato delle sedie mandandole in mille pezzi poi, non pago, ha danneggiato la porta di ingresso, per poi finire con la sbarra nel parcheggio esterno, finita anch’essa ‘vittima’ della furia dell’uomo, prima di provare ad allontanarsi. Non prima però di aver urlato minacce di vario tipo verso la Commissione. Alla fine sono stati i Carabinieri a fermarlo e a trarlo in arresto.
I danni
Al momento è in corso di quantificazione l’esatto ammontare dei danni provocati dal 50enne. In tal senso è la Città Metropolitana, proprietaria dell’immobile, a dover stimare il costo per le riparazioni (si parla di circa 5.000 euro, ndr) che dovrà essere addebitato. Spaventati, ma illesi, i membri della commissione così come gli altri aspiranti NCC, rimasti letteralmente senza parole per l’accaduto.